Milionario all'età di diciotto anni, Erik Finman, tra i primi investitori in Bitcoin (BTC), ha affermato che l'ecosistema attorno alla criptovaluta è notevolmente cambiato dal 2011 ad oggi — e non in meglio.
"Non è più come una volta", ha commentato Finman in un messaggio inviato alla redazione di Cointelegraph in data 26 gennaio 2020. In particolare, rammentando i primi anni della criptovaluta, ha spiegato:
"Bitcoin, quando venne fuori per la prima volta, era incredibile. Non era soltanto una tecnologia all'avanguardia — era rivoluzionaria! Potevi sentire l'energia nell'aria, sapevi che era una cosa seria. Tutti si sentivano uniti in questa causa, in questa missione. Sono stati alcuni dei momenti più belli della mia vita."
Investire in BTC nel 2011
Negli anni, la storia di Finman è stata più volte riportata sui giornali di tutto il mondo. Ancora ragazzino, Finman aveva investito ben 1.000$ in BTC nel 2011, divenendo milionario all'età di diciotto anni grazie ai notevoli rialzi della criptovaluta nel 2017.
Negli ultimi mesi del 2018 Finman ha tuttavia espresso le proprie opinioni sulla potenziale morte di Bitcoin a causa di svariati fattori, fra i quali anche le continue lotte interne alla comunità.
L'atmosfera è completamente diversa
L'atmosfera dei primi anni di Bitcoin, continua Finman, è ora del tutto scomparsa:
"Sembra che quei tempi di unità e tecnologia all'avanguardia siano rimasti nel passato. Tengo davvero a Bitcoin, ma a mio parere la comunità non riesce più a rimanere unita.
Ho provato a prendere nuovamente parte alla community per risolvere questo problema, ma sono stato accolto in maniera davvero ostile. Ci sono comunque ancora persone meravigliose nella comunità, gente davvero in gamba che lavora per migliorare la tecnologia."
La community deve cambiare
Un'opinione molto popolare tra i sostenitori delle criptovalute è che un giorno Bitcoin raggiungerà un valore di ben 100.000$. Secondo Finman, conseguire un simile traguardo risulta impossibile senza un cambiamento drastico nella comunità.
"Anche se il mondo dovesse destabilizzarsi, Bitcoin non è necessariamente LA CRIPTOVALUTA nella quale investire il proprio denaro in un momento simile", ha spiegato, sottolineando che per questo scopo Monero e Zcash sono opzioni potenzialmente migliori.
Comparando l'attuale situazione di Bitcoin alla morte di un popolare social network, Finman ha concluso affermando:
"Bitcoin sarà il prossimo MySpace se la community non cambierà drasticamente."
I ricordi di un dodicenne
Finman è una figura molto rispettata nell'ecosistema di Bitcoin, e le sue parole hanno un certo peso nella community. Bisogna tuttavia sottolineare che Finman ha investito in Bitcoin quando aveva soltanto 12 anni, pertanto la sua opinione sul settore delle criptovalute nel 2011 potrebbe essere parecchio differente rispetto a quella degli adulti che hanno acquistato Bitcoin nello stesso periodo.
Diversi punti chiave sembrano tuttavia dare ragione ai commenti di Finman riguardo ai disaccordi nella comunità: citiamo ad esempio il fork di Bitcoin che nel 2017 ha dato vita a Bitcoin Cash (BCH), o alla nascita del massimalismo di Bitcoin.
Nell'ottobre dello scorso anno, Charles Hoskinson, uno dei fondatori di Ethereum (ETH) poi divenuto l'ideatore di Cardano (ADA), ha commentato durante una discussione con Anthony Pompliano:
"Uno dei principali problemi di Bitcoin è che è cieco, sordo e stupido, perché è così che è stato progettato
[Presenta numerose limitazioni legate al fatto che la criptovaluta era soltanto un esperimento, un tentativo di scoprire se] la Proof-of-Work potesse realmente dare vita ad un sistema decentralizzato, e se un token digitale potesse ottenere un valore reale.
[L'obiettivo di Bitcoin] non è mai stato quello di replicare il sistema finanziario globale e risultare conforme a tale sistema, questo non rientrava affatto nel suo ambito di applicazione."