Lamassu, produttore di sportelli automatici per Bitcoin (BTC), ha spostato la propria sede in Svizzera a causa delle difficoltà normative incontrate in altri paesi.

L'azienda, che ha ora cambiato il proprio nome in Lamassu Industries AG, ha sottolineato di essersi trasferita nel cantone di Lucerna "per stare in un luogo dove le regole sono ben definite e gli organi regolatori favoriscono l'innovazione."

Nonostante la compagnia non partecipi attivamente al settore del trading di criptovalute, la richiesta della compagnia di aprire un nuovo conto è stata rifiutata da ben quindici banche. Pare inoltre che la società sia stata respinta anche dall'elaboratore di pagamenti Stripe perché sul suo portale in rete è presente il termine "Bitcoin".

Lo scorso anno la Svizzera è divenuta celebre per il proprio approccio favorevole a criptovalute e blockchain, tanto da aver dato vita nella città di Zugo alla "Crypto Valley", un centro dedicato allo sviluppo di queste nuove tecnologie. Stando ai dati raccolti dalla società londinese Atomico, Zugo ospita attualmente la comunità tecnologica in più rapida crescita in tutta Europa.

Non è la prima volta che una compagnia operante nell'industria delle criptovalute decida di trasferire la propria sede in un'altra giurisdizione. A maggio BitBay, precedentemente la piattaforma di scambio più importante della Polonia, ha sospeso le proprie attività nel paese in quanto le istituzioni bancarie si rifiutavano di collaborare con l'azienda. L'exchange ha poco dopo annunciato che avrebbe condotto le proprie attività a Malta.

Non soltanto Svizzera e Malta, ma anche Bermuda, EstoniaLiechtenstein stanno attivamente lavorando alla realizzazione di una struttura normativa favorevole a criptovalute e blockchain.