Secondo la recente analisi di Matrixport, l'attuale correzione di Bitcoin (BTC) potrebbe durare fino a marzo o aprile prima di tentare di recuperare i massimi precedenti.
Il 27 febbraio Bitcoin è scivolato al di sotto degli 80.000 dollari, nel contesto di un più ampio sell-off di mercato causato dall'escalation delle tensioni commerciali globali.
Anche i tre principali indici del mercato azionario statunitense hanno subito perdite: il Nasdaq 100 è sceso del 7,05% negli ultimi cinque giorni, mentre l'S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average sono scesi dell'1,33% ciascuno.
“L'analisi delle tendenze macroeconomiche e delle politiche delle banche centrali ci dà un chiaro vantaggio nel prevedere la traiettoria del prezzo di Bitcoin”, riporta Matrixport nel report odierno. 

“Questo tipo di analisi è sempre più determinante, soprattutto perché gli investitori di Wall Street - che seguono quotidianamente questi fattori macro - stanno partecipando attivamente al trading di Bitcoin”.

Rafforzamento del dollaro USA, i trader in cerca di rifugio

Il vincitore delle turbolenze finanziarie della settimana è risultato il dollaro USA, che si è rafforzato.

Indice del dollaro DXY confrontato con paniere di sei valute principali. Fonte: TradingView

"Un dollaro USA più forte fa diminuire tale misura di liquidità, il che suggerisce una pressione al ribasso sui prezzi di Bitcoin. Il picco della liquidità globale a fine dicembre 2024, guidato dall'impennata del dollaro USA, fornisce una chiara spiegazione per la correzione in corso di Bitcoin”, sostiene Matrixport nella relazione. 
L'indice del dollaro USA (DXY) ha registrato un'impennata per il terzo giorno consecutivo, sfiorando quota 107,40, con gli operatori costretti a rifugiarsi nel dollaro in un contesto di sell-off del mercato. La reazione è giunta dopo che Donald Trump ha riaffermato l'aumento delle tariffe, imponendo un dazio del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e un ulteriore 10% sulle merci cinesi, a partire dal 4 marzo.
I movimenti di mercato tradizionali sono diventati un elemento sempre più rilevante per i crypto trader, in parte grazie al successo degli ETF su Bitcoin negli Stati Uniti, la cui raccolta è stata di 39 miliardi di dollari dal lancio avvenuto a gennaio 2024.
Tuttavia, il 56% di questi afflussi è probabilmente legato a strategie di arbitraggio, laddove il resto degli acquisti di ETF Bitcoin è destinato a investimenti a lungo termine, secondo Markus Thielen di 10x Research.

Rialzisti ancora in crisi

Tra gli operatori di Bitcoin, c'è chi trae fiducia dal concetto di “buy the dip”, che si riferisce all'accumulo di Bitcoin quando i prezzi correggono, un po' come l'acquisto di un prodotto a prezzo scontato.
Il social sentiment tracker di Santiment rileva che le menzioni di "buy the dip" sono salite al livello più alto da luglio 2024.
Charles Edwards, fondatore del fondo di asset digitali Capriole Investment, nel corso di una precedente intervista ha dichiarato a Cointelegraph che il significativo livello di paura e le liquidazioni potrebbero evidenziare che il mercato è in prossimità di un minimo nel breve periodo.
Nel frattempo, l'amministratore delegato di CryptoQuant Ki Young Ju sostiene che il bull market non è ancora terminato, aggiungendo però che si sbaglierebbe qualora Bitcoin scendesse ulteriormente al di sotto dei 75.000 dollari.

Traduzione a cura di Walter Rizzo