Il crollo dei prezzi delle criptovalute del 2018 è il risultato della "scarsa esperienza degli investitori". Lo ha dichiarato il CEO della società canadese Blockchain Intelligence Group (BIG) in un'intervista pubblicata dal sito di notizie tedesco Finanzen.de.

Il CEO di BIG Lance Morginn sostiene che la combinazione tra gli investitori "entry-level" che hanno accumulato nel 2017, l'incertezza normativa, e i principi della domanda e dell'offerta sia il motivo alla base del mercato ribassista del 2018.

"Unisci tutti questi fattori alla scarsa conoscenza del settore dell'individuo medio, ed ecco spiegati i prezzi delle criptovalute", ha affermato il CEO della compagnia di ricerca.

La settimana scorsa, il Bitcoin (BTC) ha guidato la maggior parte dei cryptoasset in un nuovo crollo, perdendo quasi il 30% del suo valore e raggiungendo minimi che non si vedevano da oltre un anno.

Molti asset hanno avuto una performance addirittura peggiore: Bitcoin Cash (BCH), a causa dei problemi scaturiti dal suo recente hard fork, ha perso più del 50%.

L'idea che molti investitori inesperti siano entrati ciecamente nel mercato durante il periodo rialzista del 2017 viene spesso ripresa da vari esponenti della comunità. Ci si aspetta che, se i prezzi rimarranno bassi abbastanza a lungo, gli unici investitori a rimanere nel mercato saranno gli holder a lungo termine.

Morginn sostiene di essere uno di quelli non colpiti dalla crisi.

"La buona notizia per BIG, tuttavia, è che finché le criptovalute rimangono una forma di valore e i criminali potrebbero usarle come meccanismo di pagamento, i nostri servizi saranno più che necessari per i nostri clienti, quindi questo declino non avrà impatto sulle nostre attività", ha continuato.

"I fondamenti del settore sono ancora intatti."

Questa settimana, un sondaggio condotto dall'ex membro del Congresso Americano Ron Paul, ha rivelato che decine di migliaia di intervistati sceglierebbero il Bitcoin rispetto all'oro o al denaro fiat per i loro investimenti decennali.