Un nuovo report della società di investimenti Wilshire Phoenix sostiene che i prodotti di trading cash-settled legati ai contratti future su Bitcoin del Chicago Mercantile Exchange, o CME, influenzano il prezzo di Bitcoin sebbene non coinvolgano direttamente nessuna quantità di Bitcoin (BTC) effettivi.

“Le conclusioni di Wilshire Phoenix indicano che i Bitcoin Future del CME contribuiscono maggiormente alla price discovery rispetto ai relativi mercati spot,” spiega il report pubblicato il 14 ottobre da Wilshire Phoenix.

“La guida di un mercato dei future suggerisce l’esistenza di una solida base di trader che potrebbero operare in tali mercati per molte ragioni, tra cui la fiducia nella piattaforma di scambio e la latenza minore.”

Con price discovery si indica essenzialmente come ogni Bitcoin viene valutato sul mercato, ovvero il suo prezzo di mercato o prezzo spot. In sostanza, il report di Wilshire ha rivelato che questi prodotti del CME influenzano il prezzo di BTC più dell’effettivo BTC stesso, che viene scambiato su exchange nativi nel settore crypto.

Lanciati a dicembre 2017, i Bitcoin Future del CME non gestiscono Bitcoin spot. I partecipanti scambiano contratti che tracciano il prezzo di Bitcoin sui mercati crypto, liquidati in dollari statunitensi alla scadenza. Questi contratti si basano su un indice di prezzo chiamato CME CF BRR, che stabilisce un prezzo per BTC basandosi sui valori registrati da una serie di crypto exchange spot, chiamati exchange costituenti. I prodotti future del CME hanno raccolto un forte interesse negli anni successivi al loro lancio.

Anche se i future su Bitcoin del CME trattano solo in contanti, i crypto trader e gli operatori prestano particolare attenzione alla loro price action, soprattutto ai vuoti tracciati sul grafico spesso indicati come “gap sul CME.”

Questi gap si formano quando il prezzo spot di BTC all’apertura della giornata di trading successiva si trova al di sopra o al di sotto del giorno precedente. Sugli exchange spot, è possibile fare trading di BTC 24 ore al giorno, mentre il CME limita le attività sui suoi prodotti a orari prestabiliti. Il prezzo spot di Bitcoin ha la nota tendenza a rivisitare i gap rimasti aperti sul grafico.

Un aspetto evidenziato nel report è il fatto che il volume di trading totale sul CME è superiore a qualsiasi exchange spot incluso nel suo CF BRR, aggiungendo: “questo agevola la price discovery all’interno del mercato dei future.” Inoltre, i trader di Bitcoin Future sul CME gestiscono in media posizioni notevolmente più grandi:

“Un numero relativo di operazioni minori in un dato mercato è generalmente trascurabile a livello statistico per le finalità di price discovery. L’entità media delle posizioni nel mercato dei future sul CME favorisce il suo vantaggio nella price discovery rispetto agli Exchange Costituenti.”

Il report ha sottolineato anche la presenza di altri mercati future mainstream che influenzano i prezzi spot attraverso altre classi di asset, quindi i risultati non sono fuori dal comune.

“Ci sono 85 istituzioni con posizioni aperte in Bitcoin Future, questo rappresenta un numero simile ad altri future del CME nei mercati di valute principali come il franco svizzero, l’indice del dollaro statunitense e i fed fund,” ha spiegato Alexander Chang, partner presso Wilshire Phoenix e co-autore del report, in un commento a Cointelegraph.