I miner di Bitcoin (BTC) hanno venduto molte delle loro riserve nei mesi precedenti all'halving. Ma il successo degli ETF statunitensi ha attenuato la potenziale pressione di vendita, evitando un forte calo del prezzo della criptovaluta in concomitanza con il sell-off dei miner.
In un report settimanale pubblicato il 22 aprile, Bitfinex scrive: "Sembra che i miner abbiano eseguito le loro vendite in anticipo, il che si è rivelato vantaggioso per il mercato nel breve termine."
Il report cita i dati di CryptoQuant, che mostrano come a marzo i miner abbiano trasferito sugli exchange una media giornaliera di 374 BTC: un calo di oltre il 70% rispetto alla media giornaliera di febbraio di 1.300 BTC. "Si presume che i miner stessero già vendendo le loro partecipazioni in BTC, o che le avessero collateralizzate per aggiornare i loro macchinari e le loro infrastrutture."
Solitamente i miner vedono le loro entrate diminuire dopo gli halving, eventi programmati che ogni circa quattro anni dimezzano le ricompense per la conferma dei blocchi. L'ultimo halving, avvenuto il 20 aprile, ha ridotto i block rewards da 6,25 a 3,125 BTC.
In occasione dei precedenti halving, i miner hanno esercitato una "significativa pressione di vendita" con l'obiettivo di massimizzare i guadagni prima che il loro flusso di entrate venisse essenzialmente tagliato del 50%. Questo di conseguenza causava "un aumento della volatilità e a un calo dei prezzi," spiega Bitfinex.
Tuttavia, nel lungo periodo l'aumento dei prezzi e l'espansione delle operazioni di mining permettono di "compensare la riduzione delle ricompense:" gli effetti negativi sui prezzi "sono spesso temporanei, in quanto le dinamiche di mercato si adattano."
Gli ETF hanno smorzato l'impatto dell'halving
Ma a differenza degli halving precedenti, questa volta la domanda istituzionale per i nuovi ETF spot statunitensi potrebbe aver attenuato la contrazione di BTC.
I flussi "su larga scala" degli ETF possono "influenzare in modo significativo i prezzi e il sentiment del mercato," e spesso si distaccano dal "consueto quadro di domanda-offerta:"
"Lo 'shock dell'offerta' causato dall'halving, unito alla forte domanda per gli ETF americani, potrebbe portare a un ulteriore apprezzamento del prezzo di BTC."
L'exchange osserva che i flussi versi gli ETF sono diminuiti rispetto a gennaio, e in alcuni casi abbiamo anche assistito a deflussi netti settimanali. Ma ad ogni modo, vi è ancora un "forte interesse" verso questi strumenti.
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Inoltre, da gennaio a oggi, la quantità di Bitcoin che gli emittenti di ETF hanno acquistato per i loro fondi ha di gran lunga superato il numero di nuovi BTC creati dai miner. In futuro, prevede Bitfinex, il divario fra domanda e offerta potrebbe farsi molto più marcato.
L'exchange stima infatti che, dopo l'halving, potrebbero essere immessi sul mercato fino 30 milioni di dollari in BTC al giorno. Cifra decisamente inferiore agli afflussi medi giornalieri verso gli ETF, che superano i 150 milioni di dollari.
Ad oggi, la domanda per gli ETF ha superato l'offerta di oltre 150.000 BTC. "Ci aspettiamo che questa tendenza continui nei prossimi mesi," scrive Bitfinex.