Bitcoin (BTC) potrebbe aver evitato nuove perdite dopo il crollo a 17.600$ del mese scorso, ma il sentiment rimane a terra. Un classico indicatore dell'umore del mercato cripto sta mostrando quanto a lungo e duramente l'investitore medio abbia sofferto.

70 giorni di "paura estrema"

Mentre il sentiment del mercato cripto era già "paragonabile ad un funerale" prima dell'inizio del 2022, il successivo crollo dei prezzi del Bitcoin e delle altcoin ha generato una paura mai vista prima.

Questo dato è stato quantificato dal Crypto Fear & Greed Index, uno strumento che tiene conto di più fonti per generare un'indicazione del sentimento generale del mercato. Al 15 luglio, il Fear & Greed ha registrato 70 giorni consecutivi nella fascia più bassa — "paura estrema" — segnando un nuovo record ribassista.

L'Indice è composto da cinque intervalli, oltre alla "paura estrema" troviamo "paura", "sentimento neutrale", "avidità" e "avidità estrema".

Un punteggio inferiore a 25/100 corrisponde a "paura estrema", ed è questa la zona che ha caratterizzato gli ultimi due mesi. L'ultima volta che il mercato si è mostrato più ottimista rispetto alla "paura estrema" è stato il 5 maggio, pochi giorni prima della debacle di Terra (LUNA), ora Terra Classic (LUNC).

Crypto Fear & Greed Index (screenshot). Fonte: Alternative.me

Philip Swift, creatore della piattaforma di analisi on-chain LookIntoBitcoin, ha commentato i dati osservando che questo periodo di "estrema paura" è più lungo persino di quelli a cui abbiamo assistito durante il mercato ribassista del 2018, o dopo il crollo generale di marzo 2020.

Fear & Greed Index: abbiamo avuto il periodo più lungo di sempre di paura estrema... 70 giorni!!!

Grafico in tempo reale: https://t.co/Jr5151zN7I

Potenziale inversione a breve termine per #Bitcoin? pic.twitter.com/thyUtLeRP9

— Philip Swift (@PositiveCrypto) July 15, 2022

Il 2022, nonostante le tendenze ribassiste, non è stato privo di fasi esuberanti. L'ultima volta che l'Indice si è trovato nella zona "greed" o "extreme greed" — che tende a suggerire un mercato eccessivamente euforico — è stato nel marzo di quest'anno.

Santiment osserva un "segnale di potenziale breakout"

Per quanto riguarda gli elementi che potrebbero favorire la ripresa del Bitcoin e delle altcoin, la società di ricerca Santiment ritiene che la correlazione delle criptovalute con gli asset tradizionali debba diminuire.

Sebbene la correlazione sia già inferiore rispetto al passato, BTC deve continuare a muoversi autonomamente ed evitare la risposta istintiva alle strette monetarie delle banche centrali riguardo l'inflazione.

"Le criptovalute crescono più rapidamente quando hanno una correlazione molto bassa con i titoli azionari", si legge in un post del 14 luglio su Twitter.

"Dopo il rapporto CPI di ieri, $BTC e le alts hanno recuperato mentre S&P500 e oro scendono. Se rimangono non correlati, è un buon segno di un potenziale breakout".

Grafico comparativo del market cap. Fonte: Santiment/ Twitter

Una correlazione inversa più evidente è stata quella tra le criptovalute e il dollaro statunitense, attualmente vicino ai massimi di vent'anni rispetto ad altre valute commerciali. Come mostrano i dati di TradingView, l'indice del dollaro statunitense (DXY) continua a scambiare intorno a 108 dopo aver toccato diversi picchi nel corso della settimana.

U.S. dollar index (DXY), grafico candele 1h. Fonte: TradingView

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