Secondo alcuni ricercatori, i governi delle nazioni più eco-friendly che intendono vietare il mining di Bitcoin potrebbero indirettamente infliggere gravi danni all'ambiente.
"Alcune politiche, sebbene basate su buone intenzioni, potrebbero avere conseguenze inaspettate: ad esempio il reindirizzamento delle attività di mining verso regioni a più alta intensità di emissioni di carbonio," hanno sostenuto i ricercatori di Exponential Science in un recente report.
I ricercatori hanno inoltre spiegato che i divieti d'estrazione di Bitcoin (BTC) nelle nazioni a basse emissioni "potrebbero causare un aumento netto delle emissioni globali di carbonio, una forma di carbon leakage aggravato."
Vietare il mining di BTC potrebbe essere più negativo che positivo
Exponential Science ha indicato che, se i Paesi maggiormente eco-friendly decidessero di vietare il mining di Bitcoin, tale attività potrebbe spostarsi verso nazioni meno rispettose dell'ambiente, con un conseguente aumento delle emissioni di carbonio a livello globale.
"Non tutto il mining di Bitcoin è uguale: i vari Paesi utilizzano fonti energetiche differenti, con un impatto ambientale variabile," ha ribadito il documento. Ad esempio, vietare il mining di BTC in Canada – una nazione che utilizza ampiamente l'energia nucleare e idroelettrica – potrebbe avere conseguenze disastrose:
"Vietare il mining in Canada avrebbe il maggiore impatto sulle emissioni: le emissioni della blockchain aumenterebbero di circa il 5,6%, ovvero 2,5 milioni di tonnellate di CO2 all'anno."
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