Il consumo energetico complessivo della rete Bitcoin (BTC) ha registrato un drastico calo, dopo una simile riduzione dell'hash rate nelle ultime due settimane: la potenza di mining complessiva del network è scesa a 199,225 exahash al secondo (EH/s).
Secondo i dati condivisi dal Cambridge Center for Alternative Finance, di recente Bitcoin ha registrato la domanda di energia più bassa dell'anno: 10,65 gigawatt (GW). Al suo apice, la rete BTC richiedeva 16,09 GW.

Il 16 giugno, un report di Cointelegraph ha evidenziato come il settore bancario utilizzi in realtà 56 volte più energia dell'ecosistema Bitcoin. Michel Khazzaka, ingegnere informatico, crittografo e consulente, ha dichiarato in un'intervista:
"In linea di massima, Bitcoin e Bitcoin Lightning sono ottime soluzioni tecnologie, davvero efficienti, che meritano di essere adottate su larga scala. È una soluzione brillante, efficiente e potente che dovrebbe essere adottata dalle masse."
L'improvvisa riduzione della domanda di energia da parte di Bitcoin può essere attribuita a un simile calo dell'hash rate. L'hash rate è un parametro che indica la potenza di calcolo complessiva del network, e di conseguenza anche il suo grado di sicurezza.

L'hash rate di Bitcoin ha raggiunto un massimo storico di 231,428 EH/s in data 13 giugno, seguito da un calo del 13,9% nelle successive due settimane. Attualmente i più grandi miner noti sul network sono F2Pool e AntPool: negli ultimi quattro giorni, hanno estratto rispettivamente 81 e 80 blocchi.
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