Negli ultimi 35 giorni, il prezzo di Bitcoin (BTC) è aumentato del 36%, dando prova di un forte slancio. Il sentiment di mercato è stato particolarmente ottimistico a causa della crescente domanda istituzionale e della percezione di BTC come una copertura contro l’inflazione.

Dopo un notevole rialzo, però, è emersa la convinzione che BTC potesse assistere a una correzione. Nonostante il pullback minore del 4% terminato appena sotto i 13.000$ il 28 ottobre, un trend ribassista considerevole sta diventando sempre più improbabile. Bitcoin ha segnato un picco a 13.860$, livello corrispondente al massimo raggiunto a luglio 2019. Dopo l’arrivo a una zona di resistenza di tale importanza, ci si aspetterebbe una lieve correzione. In seguito alla caduta fino a poco meno di 13.000$, BTC si è ripreso rapidamente tornando a 13.150$, dimostrando la sua resilienza.

Nel corso degli ultimi 11 anni, il prezzo di Bitcoin si è mosso in cicli. Una delle narrative più illustri, tra le altre, è l’halving del block reward. Attraverso questi eventi, ogni quattro anni circa la blockchain di Bitcoin dimezza la quantità di BTC minati. L’halving rallenta il ritmo con cui vengono creati nuovi BTC, causando la sua offerta in circolazione complessiva a diminuire nel tempo. Nell’anno seguente a ogni halving, BTC ha registrato forti rialzi, come osservato a dicembre 2017 quando la criptovaluta ha toccato i 20.000$, in seguito all’halving avvenuto a luglio 2016.

Se un pattern simile dovesse ripetersi, il prezzo di Bitcoin raggiungerà probabilmente i 20.000$ a marzo 2021, sostiene un analista conosciuto come Ceteris Paribus:

“Per eguagliare i tempi del massimo storico nell’ultimo ciclo, $BTC deve arrivare a 20.000$ l’11 marzo 2021. Sarebbe quasi poetico che avvenisse un anno dopo il giorno (probabilmente) più tristemente noto nella storia di Bitcoin.”

Pertanto, gli analisti prevedono che la strada verso i 20.000$ nel medio termine sarà piena di ostacoli e leggere correzioni. Ma tre ragioni potrebbero proteggere Bitcoin da un grande pullback nel breve termine.

Afflussi minori verso gli exchange, rialzo a scala e trend spinto dai mercati spot

Durante un ciclo rialzista, la minaccia più grande per il trend è un potenziale sell-off da parte degli HODLer e delle whale di lunga data. Prima che questo si verifichi, alcuni indicatori on-chain potrebbero rivelare le intenzioni di vendita. L’indicatore più diffuso per valutare l’attività dei venditori sono gli afflussi verso gli exchange.

Quando le whale si preparano a vendere Bitcoin, solitamente trasferiscono i propri BTC sugli exchange. In alcune occasioni, se una persona con un alto patrimonio netto deve gestire quantità di BTC estremamente grandi, potrebbe ricorrere a operazioni peer-to-peer o ai mercati over-the-counter. Nella maggior parte dei casi, però, le whale usano exchange come Coinbase, Gemini e Binance. Quindi, l’aumento dei flussi diretti verso i principali exchange spesso suggerisce che la pressione di vendita su BTC potrebbe intensificarsi.

Nel corso dell’ultimo mese, mentre Bitcoin tracciava il suo trend rialzista, gli afflussi verso exchange non sono aumentati in modo sostanziale. Ki Young Ju, CEO della società di analisi CryptoQuant, ha ribadito il 27 ottobre che gli afflussi verso exchange di Bitcoin sono in calo. Il 22 ottobre, gli afflussi delle whale sono cresciuti temporaneamente, suscitando preoccupazioni di una maggiore pressione di vendita. Ju ha commentato, “ancora al sicuro anche da svendite di $BTC nel breve termine.

Senza una forte pressione di vendita proveniente dalle whale sugli exchange, i trader di derivati hanno spiegato che l’attuale rialzo è spinto dai mercati spot, non da quelli dei future. Questa distinzione è critica perché, quando un movimento è alimentato principalmente dal mercato dei future, potrebbe aumentare le probabilità di un rapido pullback. Il motivo alla base di questa tendenza è la possibilità di liquidazioni a cascata.

Su un exchange di Bitcoin future, i trader di criptovalute aprono posizioni short o long con leva finanziaria. Tuttavia, su queste piattaforme un calo del 10% in BTC porterà alla liquidazione della posizione, e il trader perderà il suo capitale di base, Quando il mercato dei future guida il rialzo e una lieve contrazione agita i trader, potrebbe causare una cascata di liquidazioni su contratti future long, provocando un crollo nel mercato.

Tuttavia, il recente aumento ha visto una domanda significativa dai mercati spot e istituzionali. “Light,” un trader pseudonimo di derivati su Bitcoin, ha affermato: “la struttura di mercato è distribuita senza nessun exchange che monopolizza la price discovery. Lo spot sta guidando i derivati. Usa queste informazioni come desideri.” La continua crescita del volume di trading su LMAX Digital, Coinbase, Bakkt e Binance dimostra il dominio del mercato spot nel recente trend rialzista.

Infine, lo spostamento a scala tracciato da Bitcoin sostiene la tesi secondo cui un grave calo dei prezzi è diventato meno probabile. A dicembre 2017, Bitcoin è crollato dopo aver toccato i 20.000$ perché il rialzo è avvenuto in un breve periodo, quindi l’asset non ha avuto il tempo di stabilire livelli di supporto e resistenza. Stavolta, Bitcoin sta salendo una scala, consolidandosi dopo ogni aumento. Un pattern tecnico di questo tipo rafforza il trend rialzista e sostiene lo slancio complessivo.

Possibili ragioni per un trend ribassista in Bitcoin

Detto ciò, ci sono due ragioni fondamentali per cui i trader prevedono un movimento negativo nel breve termine per Bitcoin. Per prima cosa, l’indice del dollaro statunitense (DXY) ha iniziato la sua ripresa. Dato che le riserve di valore alternative, tra cui oro e Bitcoin, vengono negoziate contro il dollaro, il recupero del DXY potrebbe influenzare negativamente BTC. In secondo luogo, il sentiment del mercato di Bitcoin sta mostrando entusiasmo nei livelli di FOMO (Fear of Missing Out, la paura di perdere un'occasione irripetibile) sollevando preoccupazioni relative a un rialzo surriscaldato.

I trader di Bitcoin Michaël van de Poppe e Nick Cote hanno sottolineato che l’aumento del DXY potrebbe essere un problema per BTC nel breve termine. Van de Poppe, trader presso l’Amsterdam Stock Exchange e collaboratore di Cointelegraph, ha spiegato che i 12.700$ restano un potenziale target se il DXY continua a crescere:

“Ritracciamento in $BTC, mentre il $DXY spinge verso l’alto tra le preoccupazioni per la pandemia di coronavirus. Per evitare la deviazione sopra il limite superiore del range, la zona tra 13.250$ e 13.325$ deve reggere come supporto. Se viene spezzata, il livello dei 12.700$ sembra essere il prossimo.”

Anche i ricercatori di Santiment hanno evidenziato che “l’umore sui social” per il mercato di Bitcoin è in rapido miglioramento. Nonostante costituisca un fattore positivo sul lungo termine, nell’immediato futuro aumenta le probabilità di un movimento surriscaldato. In tal caso, il mercato dei derivati rischia di diventare sovraffollato e le whale potrebbero decidere di incassare i profitti sulle loro posizioni: “In aumento anche il volume complessivo sui social, indicando livelli di FOMO superiori alla norma.

Possibili variabili

Negli ultimi tre giorni, l’hash rate del network blockchain di Bitcoin è calato significativamente. Secondo i dati forniti da ByteTree, durante la scorsa settimana i miner hanno venduto grandi quantità di BTC. Gli analisti attribuiscono questo trend alla fine della stagione delle piogge in Cina, che influisce sul costo dell’elettricità per i miner di Bitcoin. Durante questo periodo, i miner possono usufruire di energia elettrica a costi ridotti, consentendo loro di minare più BTC con spese minori.

È possibile che, mentre ridimensionano le proprie operazioni, i miner vendano BTC per incassare i guadagni. Come spiegato da Cote, un analista on-chain, i flussi di hash power che lasciano la Cina sono stati veloci e potrebbero accelerare ulteriormente nel 2021. Pur essendo uno sviluppo positivo per la decentralizzazione dell’hash rate, rischia di influenzare i mercati nel breve termine:

“L’unica cosa più veloce dei flussi di $BTC in uscita dagli exchange saranno i flussi di hash power che abbandonano la Cina nel 2021. I giganti dell’energia sono qui, pronti a fornire elettricità a basso costo a tutti i miner per curare le loro ferite.”

Oltre all’esodo di massa dei miner dalla Cina, l’incertezza che circonda le conseguenze delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti sul mercato azionario globale sta causando una crisi nei titoli sia americani che europei. Negli ultimi cinque giorni, il Dow Jones Industrial Average ha perso il 5,10%, sconvolgendo tutti i mercati risk-on e risk-off. Fatta eccezione per il DXY, oro, Bitcoin e azioni sono precipitati in parallelo nelle ultime 48 ore, dando prova di un alto livello di incertezza nel mercato.