Il prezzo di Bitcoin (BTC) ha avuto un crollo notevole a partire dall'8 gennaio, sebbene al momento della scrittura del presente articolo l’asset sia in ripresa. Secondo il CEO di Nexo, Antoni Trenchev, dietro il calo potrebbe esserci anche un mutamento nelle scelte degli investitori retail.

L'11 gennaio, Trenchev ha dichiarato a Cointelegraph:

"La correzione dei prezzi che stiamo vedendo è stata apportata dagli investitori al dettaglio, seguendo la scia delle istituzioni che hanno creato il picco di Bitcoin. [...]

Una volta che BTC ha superato 40.000$, i guadagni erano così grandi che gli investitori più piccoli, comprensibilmente, hanno deciso di vendere. C'è stata una raffica di transazioni di vendita negli ultimi giorni, il calo dei prezzi di BTC è il risultato di un accumulo di queste transazioni."

Dopo aver superato il record del 2017, vicino ai 20.000$, Bitcoin è raddoppiato di valore in pochissimo tempo, sfiorando i 42.000$ in data 8 gennaio. Nei giorni successivi, l'asset digitale è sceso di circa il 28%.

La crescita di prezzo spesso si accompagna a dei cali, ed in ogni caso un ritracciamento non indica necessariamente la fine di una fase macro rialzista. Quali sarebbero quindi i segnali di un top macro di Bitcoin? 

Trenchev ha risposto:

"Ci sono alcuni segnali da tenere d'occhio. […] La regolamentazione, per esempio, ha una forte influenza sul mercato. Se vengono approvate norme che mirano ad inasprire le regole sul mercato crypto, possono dissuadere nuovi acquirenti". 

Negli ultimi anni, le autorità di regolamentazione statunitensi hanno incrementato l’attenzione rivolta al mondo crypto: potenzialmente questo è il segnale di un'industria in via di maturazione. Recentemente, però, sono state intentate diverse azioni legali, ed il governo degli Stati Uniti ha proposto di tracciare i beni digitali ritirati dagli exchange. 

Il CEO di Nexo ritiene inoltre che anche "un eccesso di hype potrebbe causare dei crash, anche se dubito che questa sia una preoccupazione particolarmente rilevante":

"Ogni anno, a partire dal 2013, si è verificato un 'crash' di circa il 25% rispetto al picco raggiunto all'inizio dello stesso anno, eppure eccoci qui: BTC si trova a livelli mai visti prima. Correzioni come questa sono un aspetto inevitabile del comportamento del mercato."

Trenchev ha infine affermato:

"Si è discusso molto, giustamente, dell’incidenza degli acquisti istituzionali sulle fluttuazioni del prezzo di Bitcoin: tuttavia, bisogna osservare molto attentamente anche quanto fanno i trader retail, perché da questo si potrebbe dedurre il raggiungimento di un top del mercato. […] Molti andranno nel panico, venderanno i loro asset e usciranno, e ciò potrebbe avere un effetto domino su tutti gli altri partecipanti."

Nella seconda metà del 2020 diverse grandi società mainstream, come MicroStrategy MassMutual, hanno investito pesantemente in BTC: ciò rende questa bull run potenzialmente molto diversa da quelle avvenute negli anni precedenti.