Il Tesoro degli Stati Uniti ha reso pubblica una proposta molto controversa, che impone delle limitazioni alle attività delle piattaforme finanziare, compresi gli exchange crypto registrati negli Stati Uniti, con riguardo alle transazioni svolte con i self-hosted wallet

In un annuncio pubblicato venerdì sera, il Financial Crimes Enforcement Network del Tesoro (FinCEN), ha annunciato le proprie proposte, che richiedono agli exchange di verificare "l'identità dei loro clienti, se una controparte utilizza un wallet non hosted o in ogni caso oscurato e la transazione è superiore a 3.000 dollari". Il Tesoro ha dato agli stakeholder 15 giorni di tempo per rispondere, proponendo dei commenti.

Nell'ultimo mese sono circolate molte voci in merito a questa nuova regolamentazione: il Segretario del Tesoro Steven Mnuchin lascerà il suo posto tra circa un mese, quando si insedierà la una nuova amministrazione Biden: queste proposte sono state pertanto percepite come un attacco dell’ultimo minuto contro il mondo crypto. L'annuncio chiarisce che:  

"Questa regola intende affrontare grossi timori legati alla sicurezza nazionale nel mercato, e mira a colmare le lacune che i malintenzionati cercano di sfruttare nel regime di registrazione e di segnalazione."

Diversi importanti legislatori si sono già espressi contro questa proposta, che molti vedono come una sferzata contro la natura stessa delle transazioni peer-to-peer. Tuttavia, in assenza di una legge formale, il Tesoro ha un notevole potere normativo in questo settore.

Cynthia Lummis, senatrice repubblicana dello stato del Wyoming, ritiene che la proposta sia dannosa. In un thread su Twitter di venerdì, Lummis ha scritto:

"Ho parlato con il segretario Mnuchin la scorsa settimana e l'ho fortemente sollecitato a intraprendere una strada migliore. Il Congresso è l’organo deputato a soppesare le questioni politiche in gioco. Una regola adottata ora potrebbe anche potenzialmente estendere il Bank Secrecy Act a nuovi tipi di transazioni, ben al di là delle intenzioni del Congresso". 

Lummis, in quanto ella stessa una Bitcoiner, conosce in prima persona i vantaggi delle crypto, tra cui la libertà che esse offrono. Gli utenti possono detenere, controllare e negoziare i propri fondi, indipendentemente dall'ora o dal giorno della settimana. Il settore blockchain e crypto ormai fa parte a pieno titolo del mondo della finanza: una regolamentazione troppo rigida rischia di soffocare l'innovazione ed azzerare questi vantaggi.

Lummis non è l’unica ad aver espresso preoccupazione per questa nuova normativa: molti altri suoi colleghi al Congresso hanno rilasciato simili dichiarazioni. Infine anche il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha messo in guardia il governo in merito alle conseguenze negative di tali scelte. 

Detto questo, l'attuale proposta non sembra essere poi così radicale come alcuni temono. Essa, difatti, applicherebbe requisiti già esistenti in merito alla reportistica sulle transazioni, ovvero la soglia dei 3.000 dollari già fissata dalla Travel Rule, alle società registrate che interagiscono con wallet autogestiti. Per quanto riguarda le transazioni svolte tra società, invece, tale limite sarebbe di 10.000 dollari.