La price action di Bitcoin suggerisce che l'asset rimane in una posizione precaria: un recente report di ARK Invest sostiene che ad agosto abbiamo assistito alla capitolazione degli investitori a breve termine, dato che la percentuale dell'offerta in profitto è scesa di 14 punti percentuali.
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Per la prima volta da giugno 2023, il prezzo di Bitcoin è sceso al di sotto della sua media mobile (MA) a 200 settimane. Come mostrato nel grafico sottostante, generalmente la MA a 200 settimane rappresenta un livello di supporto chiave durante i grandi downtrend: pertanto, un futuro catalizzatore ribassista potrebbe far scivolare BTC fino a 20.300$, dove attualmente risiede il suo prezzo di realizzo.
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Nonostante le prospettive a breve termine piuttosto negative, storicamente i dip al di sotto delle medie mobili a lungo termine e del realized price rappresentano ottime opportunità d'acquisto. Gli investitori che hanno accumulato quando il prezzo è sceso sotto di tali parametri nel 2019, nel 2020 e all'inizio del 2022 si sono ritrovati con profitti considerevoli già nei sei mesi successivi.
L'analista Ben Lilly ritiene che un simile evento potrebbe verificarsi anche nel prossimo futuro:
"Dal punto di vista della price action, in questo momento vedo molte somiglianze con quanto avvenuto nel 2019. E questo mi fa prevedere che nelle prossime settimane (forse nei prossimi mesi) si svilupperà un trend in Bitcoin.
Il motivo è la Bitcoin Dominance (BTC.D), un parametro che misura la quota di mercato di BTC rispetto alle altre criptovalute. Nel grafico sottostante, possiamo vedere che il rally del 2019 è iniziato nel 2018, quando abbiamo ottenuto un bel double bottom (riquadro rosso), seguito da un solido rialzo fino al primo trimestre del 2019. Abbiamo poi assistito a un trend ribassista per alcuni mesi (prima freccia rossa), prima di ottenere una massiccia inversione di tendenza il 1° Aprile (prima freccia verde)."
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Comparando il sentiment dei trader del 2018-2019 con quello attuale, Lilly sostiene che l'odierna price action ricorda molto il periodo precedente all'inversione del 2019: "Al tempo di trovavamo nel bel mezzo di un crypto-winter; tutti erano scoraggiati, a nessuno importava di Bitcoin o delle criptovalute."
Anche i dati relativi al market cap delle stablecoin riflettono l'assenza di ottimismo fra gli investitori. Secondo ARK, il fatto che "l'offerta a 90 giorni delle stablecoin sia scesa di oltre il 20%, dai 162 miliardi di dollari di marzo 2022 ai 120 miliardi di dollari di oggi," è indicativo del declino della liquidità del mercato e della minore fiducia riposta in BTC e altcoin.
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Ovviamente, al momento l'attenzione dei trader sia retail che istituzionali è puntata sulla potenziale approvazione di uno o più Bitcoin ETF spot negli Stati Uniti. Fino a che i regolatori americani non approveranno tali fondi o il settore non inizierà a interessarsi al prossimo halving, è probabile che le dinamiche di mercato descritte sopra persistano.