Bithumb Global, divisione internazionale dell'exchange sudcoreano di criptovalute Bithumb, pianifica il lancio in India di una nuova piattaforma regolamentata di trading.

Come recentemente riportato dal The Economic Times, l'azienda espanderà i propri servizi in India collaborando con gli exchange di criptovalute del paese, finanziando le start-up blockchain locali e supportando le nuove iniziative del settore.

"Siamo disposti a discutere con i regolatori "

Javier Sim, cofondatore e amministratore delegato di Bithumb Global, ha svelato che la compagnia è disposta a collaborare con il governo indiano per la realizzazione di un nuovo exchange regolamentato:

"Siamo disposti a discutere con i regolatori e a lavorare con essi per diventare un exchange regolamentato. Siamo un marchio molto forte proveniente dalla Corea, non gestiamo trading non regolamentato o illegale."

Il recente debutto di Bithumb Global

Fondato nel lontano 2014, Bithumb Korea è stato uno dei primissimi exchange della Corea del Sud. Oggi la piattaforma gestisce oltre il 59% delle transazioni in Bitcoin (BTC) del paese.

Nonostante il lancio di Bithumb Global sia avvenuto soltanto a maggio di quest'anno, il servizio conta già più di un milione di utenti e un volume giornaliero di trading superiore ai 380 milioni di dollari.

L'India potrebbe vietare le criptovalute

L'India sta assistendo ai primi segnali di una massiccia fuga di cervelli, a causa di un nuovo disegno di legge che propone un divieto a tappeto di qualsiasi attività legata al settore delle criptovalute: se venisse approvata, la normativa Banning of Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill 2019 introdurrebbe una condanna fino a dieci anni di carcere per chiunque "genera, possiede, vende, trasferisce, cede, emette o porta a termine affari con criptovalute."

A settembre Rahul Jain, dipendente dell'exchange di criptovalute indiano BitBns, aveva così commentato la situazione: 

"Siamo una start-up nata in India, abbiamo sempre voluto servire clienti indiani. Ma le recenti complicazioni hanno reso difficile per gli exchange di criptovalute locali portare avanti il proprio business nel paese. Quindi ora siamo una compagnia con sede in Estonia, e le leggi indiane volte a criminalizzare le criptovalute non avranno alcun effetto su di noi."