Bitmain, importante compagnia cinese operante nel settore del mining di criptovalute, ha recentemente aggiornato le proprie politiche aziendali. Lo scopo è quello di dare vita ad un "ecosistema giusto e trasparente" per quanto riguarda mining e spedizioni di hardware.

In particolare, Bitmain introdurrà quattro grossi miglioramenti: limitare la quantità di prodotti che è possibile acquistare, garantire priorità di recapito in base all'ordine di pagamento, ostacolare le pratiche di accumulo, nonché divulgare resoconti mensili sullo stato delle spedizioni.

Bitmain ha infatti intenzione di pubblicare regolarmente informazioni sui volumi di vendita dei propri prodotti, nonché condividere dati su algoritmi e hashrate delle operazioni di mining portate avanti dell'azienda stessa.

Bitmain ha inoltre ribadito di voler adottare una politica di tolleranza zero per le pratiche di "secret mining", un'attività che consente ai produttori di dispositivi ASIC di generare enormi quantità di una certa criptovaluta prima di rendere il proprio equipaggiamento disponibile al pubblico. L'azienda ha inoltre specificato che non tenterà di minare blocchi vuoti:

"Per quanto venga spesso descritta come un'attività malevola, accade a volte che vengano generati blocchi vuoti a causa di problemi nel sistema di propagazione a livello di protocollo, non si tratta sempre di uno specifico intento da parte degli operatori delle mining pool. Stiamo lavorando attivamente per mitigare questi problemi".

Recentemente Jihan Wu, CEO dell'azienda, ha confermato di essere "aperto" all'idea di condurre una Initial Public Offering (IPO) all'estero. L'uomo ha infatti dichiarato che una IPO a Hong Kong, o qualsiasi altra regione la cui economia si basa sul dollaro statunitense, potrebbe essere un ottimo modo per guadagnare nuovi investitori.