L'exchange Bitstamp si è scusato per aver condiviso un report inerente al mercato crypto che, a suo dire, non riflette "i punti di vista o i valori dell'azienda". 

In un tweet postato oggi, l’exchange si scusa per la pubblicazione del report "Crypto Theses for 2021", prodotto dal fondatore e CEO di Messari, Ryan Selkis.

Il documento apostrofa XRP come “rifiuto tossico, mentre definisce le monete nate a seguito di fork da Bitcoin (BTC), ovvero Stellar Lumens (XLM) e Litecoin (LTC), "una vera me*da". Il paper era molto esplicito a tale riguardo: 

"Questi sono asset tossici sostenuti da una regulatory capture, e vanno contro tutto ciò che mi ha portato nel mondo crypto."

Bitstamp ha rimosso il tweet che aveva pubblicato a corredo del report, sostenendo che parti "del linguaggio e del contenuto" del documento sono incompatibili con i valori dell'azienda. La società ha inoltre aggiunto di ritenere che alcuni aspetti fossero irrispettosi nei confronti di "parte della community":

2/3 Non abbiamo fatto una revisione approfondita delle oltre 130 pagine del documento. Questo è colpa nostra, avremmo dovuto impegnarci di più.

In risposta, il CEO di Messari ha dichiarato su Twitter di aver usato un tono umoristico per coinvolgere i lettori, dato che il report è lungo 134 pagine. Comunque sia Sekis ha ribadito la sua opinione in merito a XRP, riferendosi al token come “snake oil”, eufemismo utilizzato in lingua inglese per indicare un prodotto che deve il suo successo a pubblicità ingannevole. Ha poi aggiunto che difficilmente cambierà idea a riguardo.

I membri della community di XRP hanno generalmente espresso approvazione verso la dichiarazione di Bitstamp, definendola una "reazione rapida e ponderata". Non è chiaro, però, se l'exchange stesse criticando le opinioni di Selkis su XRP o il linguaggio apparentemente poco professionale che caratterizza tutto il documento: il CEO di Messari ha infatti usato "ca*zo" per cinque volte e "me*da" per nove volte.

Selkis ha commentato in merito alla decisione dell'exchange:

"Bitstamp si aspettava un pezzo più ragionato da parte dei nostri analisti. Non li biasimo per essere stati colti alla sprovvista".

Bisogna riconoscere che anche nel "Crypto Theses” dell'anno scorso Selkis aveva esplicitato il suo odio per l'XRP, ma non aveva etichettato il token come tossico. In effetti, all'epoca egli disse che l'XRP aveva "un'enorme e sorprendente capacità di resistenza".

Almeno una figura del mondo crypto è intervenuta per difendere il CEO di Messari. Samson Mow, chief strategy officer di Blockstream, noto massimalista di Bitcoin e oppositore delle "shitcoins", ha detto che Selkis “non ha fatto nulla di male.

Ma la decisione di Bitstamp di “censurare” Selkis è stata sostenuta da molti utenti di Twitter. 

Shane Schofield infatti scrive, riferendosi a Bitstamp:

"Sono impressionato di vedervi prendere atto anche delle opinioni dei vostri clienti su queste questioni. Spero, dato che siete sponsor di Messari, che possiate ricordare loro che tutti hanno dei pregiudizi".

Non è la prima volta che il CEO di Messari riceve degli attacchi da parte della community di XRP. A gennaio avrebbe persino ricevuto telefonate di minaccia dopo che l'azienda aveva pubblicato uno studio molto critico nei confronti di XRP.