In occasione della Blockchain Week Rome 2023 abbiamo intervistato Achille Minerva, co-founder di VVITA, brand italiano di riferimento nel mondo Web 3. 

Cointelegraph Italia: Ciao Achille, grazie per aver accettato questa intervista. Partiamo facendo un quadro generale delle opportunità e delle prospettive per il metaverso.

Achille Minerva: "Inizio dicendo che il Metaverso è ancora agli albori: per come la vedo io siamo ancora all’anno -1, nemmeno all’anno 0. Ci sono varie idee su cosa debba essere il metaverso: noi di VVITA abbiamo una visione molto specifica. A nostro parere oltre a dare un’esperienza deve essere abilitato alla blockchain; altrimenti diventa soltanto un videogioco in realtà virtuale, un’esperienza immersiva senza alcuna tecnologia che consenta agli utenti di effettuare transazioni.

Credits: VVITA. 

Ci sono altri due elementi molto importanti. Il primo è la parte grafica: tutti i metaversi che abbiamo visto fino ad adesso lasciano ancora molto a desiderare. Ad esempio, a volte usano grafiche grezze o stilizzate. Quello che invece stiamo cercando di fare noi è utilizzare delle tecniche di iper-realtà. Per questo abbiamo passato gli ultimi due anni a sviluppare quello che lanceremo questa estate: VVITAverse, il nostro metaverso. La seconda cosa è invece che manca ancora la componente business. Attualmente se vado su un sito di Web 2 lo faccio perché voglio comprare qualcosa nei classici online market place. Per noi, invece, il metaverso è un online marketplace potenziato, che permette di avere delle applicazioni dal riscontro molto forte". 

In foto, un frammento dal nuovo progetto di VVITA, VVITAVERSE. Credits: VVITA. 

Cointelegraph Italia: Al momento quali sono i brand e i settori di mercato che trovano più applicazione all’interno del metaverso? 

Achille Minerva: "Si parte sempre dal fashion e dall’education. Ma noi pensiamo che anche il Food&Wine possa avere un forte sviluppo all’interno del Web 3". 

Cointelegraph Italia: In che modo? 

Achille Minerva: "Tramite la costruzione digitale di un ambiente immersivo. Nel vino, ad esempio, può trattarsi di una cantina ricostruita fedelmente in cui comprare NFT. Ma il tutto poi deve tramutarsi in esperienze reali. Quindi, in questo caso, in una bottiglia o in un liquore. Infatti, cos’è davvero che il metaverso offre in più rispetto al web classico? La possibilità di entrare in una realtà immersiva e di avere tutto a portata di mano; e questo è un elemento importante, che potrà rendere l'ecosistema digitale sicuro. Nel metaverso ho tutto; non accade lo stesso nel Web 2, dove ogni processo richiede molto più tempo (ad esempio perché bisogna navigare tra i link di più pagine). In questo modo, invece, l’esperienza è molto più intuitiva". 

Cointelegraph Italia: A livello di riscontro di mercato ci sono dei valori positivi in questo momento? 

Achille Minerva: "Tutto nasce dalla blockchain e dagli NFT. C’è stato moltissimo hype su queste keyword. Da quello che possiamo raccontarti come nostra esperienza di VVITA, siamo live dal 2021. Inizialmente ci chiamavamo ItaliaNFT, ma poi abbiamo fatto un rebranding perché volevamo internazionalizzarci. Da parte dei brand all’inizio abbiamo visto scetticismo, che si è poi trasformato in curiosità. Ora, invece, dalla curiosità stiamo passando al marketing budget per provare a fare questo tipo di esperienze. Il nostro feedback è dunque stato positivo. Se andiamo tutti verso questa direzione, possiamo davvero arrivare a replicare e sostituire quanto abbiamo attualmente". 

Cointelegraph Italia: C’è un tema connesso all’innovazione tecnologica e che è piuttosto preponderante: quello del digital divide. A tuo parere, quando avverrà la mass adoption e in che modo l’utenza riuscirà ad entrare?

Achille Minerva: “Questo è un punto molto importante. Quello che noi vorremmo fare è democratizzare il metaverso, creando un ambiente che sia prima di tutto multidevice. L’accesso deve essere possibile da tablet, iphone… Senza che ci sia bisogno di un visore. Vorremmo rivolgerci a una fetta di mercato che non comprenda necessariamente solo la Gen Z o alpha, ma che raggiunga anche le persone che attualmente sono considerate al di fuori della digitalizzazione. È ovviamente un obiettivo molto difficile, perché la tecnologia è di fatto capital intensive; ma la fruibilità di questo nuovo ecosistema digitale è fra i nostri primi obiettivi”. 

Credits: VVITA. 

Cointelegraph Italia: Un'ultima domanda. Cosa consiglieresti ai CEO che si affacciano al metaverso?

"Di essere coraggiosi. È chiaro che tutti hanno una forte curiosità verso questo mondo. L’obiettivo è quello di fare il passo successivo e di sporcarsi le mani. Come sempre accade per le evoluzioni tecnologiche, non possiamo fermare l'innovazione. È chiaro che l’adozione di massa arriverà; non sappiamo fra quanto, ma la direttrice è quella. Possiamo solo dire ai brand di trasformare la curiosità in impegno reale. È una sifda per tutti".