BlockFi, società di prestiti crypto ora in bancarotta, ha caricato per errore dati finanziari non censurati, rivelando 1,2 miliardi di dollari in asset legati all'exchange di criptovalute FTX e alla società di trading Alameda Research.

Secondo un report del 24 gennaio della CNBC, i documenti mostrano che al 14 gennaio BlockFi possedeva 415,9 milioni di dollari in asset collegati a FTX, e ben 831,3 milioni di dollari in prestiti ad Alameda.

La versione censurata dei medesimi dati finanziari era precedentemente trapelata in rete, a seguito di una presentazione organizzata da M3 Partners, consulente del comitato dei creditori. L'azienda ha successivamente ammesso che il file era stato caricato sul web per errore. Secondo un deposito successivo, le parti redatte includerebbero "segreti commerciali o ricerche, sviluppi ed informazioni segrete."

Il 29 novembre, durante la primissima udienza della procedura fallimentare, gli avvocati di BlockFi avevano dichiarato cifre decisamente inferiori: 355 milioni di dollari bloccati su FTX e 680 milioni di prestiti ad Alameda. Ma è possibile che il valore di questi fondi sia aumentato in seguito al recente apprezzamento di Bitcoin (BTC).

Sebbene BlockFi abbia tentato di separarsi da FTX e Alameda durante la procedura fallimentare, lo stato degli obblighi finanziari tra le aziende è complicato. Il 1° luglio, FTX US, il ramo statunitense di FTX, aveva esteso a BlockFi una linea di credito da 400 milioni di dollari: l'azienda di prestiti si trovava in difficoltà a causa del collasso della stablecoin algoritmica Terra, avvenuto il 10 maggio.

Il prestito, con un tasso d'interesse del 5%, scadrà il 30 giugno 2027. L'accordo forniva inoltre a FTX US l'opzione di acquisire BlockFi per "un prezzo variabile, fino a 240 milioni di dollari, in base alle prestazioni dell'azienda."

BlockFi ha presentato istanza di fallimento Chapter 11 in data 28 novembre, citando il crollo di FTX come causa principale dei propri problemi finanziari.