Secondo quanto riferito, BlockFi, società di prestito cripto ormai fallita, ha intenzione di vendere 160 milioni di dollari in prestiti sostenuti da circa 68.000 macchine per il mining di Bitcoin, come parte della procedura di bancarotta.

In un report di Bloomberg pubblicato il 24 gennaio, due persone "a conoscenza della questione" affermano che BlockFi ha iniziato il processo di vendita dei prestiti lo scorso anno.

Il crypto lender ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 nel novembre 2022, indicando come causa della rovina la sua significativa esposizione all'ormai defunto crypto exchange FTX.

Secondo le fonti, tuttavia, alcuni di questi prestiti sono già insolventi e potrebbero essere sottocollateralizzati a causa del calo del prezzo delle attrezzature per il mining di Bitcoin, inoltre l'ultimo giorno utile per presentare offerte per i prestiti è il 24 gennaio.

Nelle dichiarazioni rilasciate a Cointelegraph, Harrison Dell, avvocato specializzato in criptovalute e direttore dello studio legale australiano Cadena Legal, ha spiegato che se le attrezzature per il mining di Bitcoin utilizzate come garanzia valgono meno del valore dei prestiti, questi ultimi "non valgono neanche più il loro valore cartaceo per BlockFi".

Dell ha affermato che le persone che fanno offerte per i debiti sono molto "probabilmente" aziende di recupero crediti che acquistano per "centesimi di dollaro".

Ha aggiunto che la vendita dei debiti è probabilmente "tutto ciò che gli amministratori" di BlockFi possono ottenere per questi asset.

Dell ha anche suggerito che questo è solo l'inizio di ciò che verrà per l'industria delle criptovalute. Ha osservato:

"Questo è solo l'inizio delle vendite di asset da parte di BlockFi e di altre società di criptovalute in bancarotta per il Chapter 11 negli Stati Uniti".

Cointelegraph ha contattato BlockFi per un commento, ma non ha ricevuto risposta al momento della pubblicazione.

Il tentativo di BlockFi di liquidare i suoi prestiti è probabilmente parte degli sforzi per pagare i suoi creditori, che secondo il dossier di bancarotta del novembre 2022 ammontano a oltre 100.000.

Al momento della bancarotta, è stato riferito che BlockFi ha venduto 239 milioni di dollari dei propri asset cripto per coprire le spese di bancarotta e ha informato che circa il 70% del suo personale avrebbe perso il posto di lavoro.

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Il 23 gennaio BlockFi ha presentato una petizione al tribunale per sbloccare i fondi destinati ai bonus per i dipendenti più importanti, nel tentativo di trattenerli durante la procedura fallimentare del Chapter 11.

Megan Crowell, chief people officer di BlockFi, ha dichiarato al tribunale che senza incentivi finanziari è improbabile che la società riesca a trattenere i propri dipendenti.

Crowell ha aggiunto che è altamente probabile che molti dipendenti lascino l'azienda senza un compenso competitivo, sottolineando che in futuro la società potrebbe subire un ulteriore shock finanziario.