YPFB, la società energetica statale della Bolivia, sta pianificando di utilizzare le criptovalute per pagare le importazioni di energia. In questo momento la nazione sudamericana sta affrontando una carenza di riserve di valuta estera e un calo della produzione di gas.

Un portavoce di YPFB ha dichiarato che è stato implementato un sistema per utilizzare le criptovalute nell'acquisto di importazioni energetiche, dopo che il governo ha approvato l'uso degli asset digitali a tale scopo. Non si sa ancora quale criptovaluta verrà utilizzata per i pagamenti: le stablecoin, ovvero asset digitali ancorati a una valuta fiat, sono spesso impiegate per le transazioni transfrontaliere.

La crisi energetica in Bolivia ha portato a proteste e alla minaccia di scioperi da parte di alcuni lavoratori del Paese, tra cui gli agricoltori, i quali sostengono che la mancanza di carburante stia mettendo a rischio il raccolto estivo. Attualmente solo il 35%-50% del sistema di trasporto pubblico è operativo. Il ministro dell'Energia e degli Idrocarburi, Alejandro Gallardo, ha dichiarato che i problemi del Paese sono dovuti alla scarsità di valuta estera.

Cresce l'adozione delle criptovalute in Bolivia

A giugno 2024, la banca centrale della Bolivia ha revocato il divieto di utilizzo di Bitcoin (BTC) e altre criptovalute, consentendo alle istituzioni finanziarie di effettuare transazioni con asset digitali. Il divieto era in vigore sin dal 2014.

Nel settembre 2024, la Bolivia ha riportato un aumento del 100% nel trading di asset virtuali, con circa 15,6 milioni di dollari in asset scambiati mensilmente tra luglio e settembre, principalmente stablecoin. Le stablecoin sono spesso utilizzate nei Paesi in via di sviluppo in cui la valuta locale ha subito una forte svalutazione, o dove vi è una carenza di valuta estera.

L'uso delle stablecoin ha guadagnato ulteriore slancio in Bolivia nell'ottobre 2024, quando la banca locale Banco Bisa ha introdotto un servizio di custodia per tali asset. Questo servizio consente ai residenti di acquistare, vendere e scambiare USDT di Tether, una stablecoin ancorata al dollaro statunitense.