Bosch, celebre produttore di strumenti elettronici, ha affermato all'interno di un recente comunicato stampa che le tecnologie distribuite, come ad esempio la blockchain, sono una parte essenziale del settore Internet of Things (IoT) e della correlata Economy of Things.
Mentre sia aziende che governi di tutto il mondo tentano di sfruttare a proprio vantaggio il potenziale della blockchain, Bosch ha tentato di analizzare il fenomeno da un punto di vista etico. La compagnia teme infatti che censura e altre reazioni retrograde possano avere effetti negativi sullo sviluppo di questa tecnologia.
"Per incrementare il livello di fiducia in un ecosistema digitale, sono necessarie piattaforme aperte e una rete internet nella quale l'utente può prendere decisioni in maniera autonoma", ha spiegato Volkmar Denner, CEO della compagnia, durante la recente conferenza Bosch ConnectedWorldquesta di Berlino.
Michael Bolle, membro del consiglio d'amministrazione e CDO/CTO di Bosch, ha rilasciato un commento persino più esplicito:
"La principale reazione all'innovazione digitale non può essere sospetto e paura, lo troviamo inaccettabile. Per questa ragione, lo scopo del Digital Trust Forum è quello di avviare un dialogo aperto con gli esperti del settore, per discutere dei timori dovuti allo scarso livello di fiducia."
All'interno del comunicato stampa viene inoltre sottolineato che Bosch sta attualmente collaborando sia con il distributore di energia EnBW, al fine di integrare la blockchain nei processi di ricarica delle automobili intelligenti, che con Siemens, per sviluppare un sistema di parcheggio automatico basato su blockchain.