Bitcoin (BTC) inizia la seconda settimana di settembre tentando di consolidare il supporto a 20.000$, mentre i bear ne detengono saldamente il controllo.

La più grande criptovaluta emerge da un fine settimana di lateralità, siglando una chiusura settimanale a quota 20.000$, ma ciò denota che il livello psicologico sia già in difficoltà.

Nel corso di questo mese, le attese sono favorevoli ad un ulteriore ribasso, avvalorando le ipotesi del cosiddetto "Septembear".

Da inizio mese BTC/USD è sceso dell'1,5% e, sebbene le perdite siano modeste, sono attesi potenziali catalizzatori all'orizzonte.

Le turbolenze macroeconomiche continuando ad incidere in gran parte del mondo, con l'accento ovviamente concentrato in Europa, con una crisi energetica galoppante ed una moneta che raggiunge i suoi minimi ventennali rispetto al dollaro statunitense.

Anche le azioni sono in difficoltà di fronte ad un dollaro ancora forte, lasciando poche speranze per un breakout rialzista delle criptovalute.

Nonostante tutto, nelle ultime settimane si sono moltiplicati i segnali di bottom di BTC, tanto che alcuni analisti rimangono fiduciosi.

Analizziamo insieme cinque potenziali fattori scatenanti della quotazione di Bitcoin per la settimana a venire.

BTC chiude la settimana a 20.000$

I rialzisti hanno mantenuto i nervi saldi, grazie ad una mancanza di volatilità che ha garantito due giorni di fluttuazioni intorno ai 20.000$.

L'assenza di una direzione generale ha fatto sì che le previsioni di prezzo esistenti rimanessero intatte: la chiusura settimanale ha lasciato il mercato in sospeso.

Cointelegraph Markets Pro e TradingView confermano la chiusura settimanale a 20.000$ su Bitstamp, seguita da una pressione al ribasso dei prezzi nelle prime ore della nuova settimana.

Grafico settimanale di BTC/USD (Bitstamp). Fonte: TradingView

Gli operatori che già si aspettavano un retest dei livelli più bassi, intorno ai 17.600$ di giugno, rimangono fedeli alle loro prospettive.

Vado in vacanza, fatemi sapere quando recuperiamo i 20.700$ e ci dirigiamo verso i 23.000$. Grazie amici $BTC 

Il popolare trader Il Capo di Crypto ribadisce le attese di uno short squeeze verso i 23.000$, seguito da un'inversione con target 16.000$ come potenziale minimo.

Il collega Cheds, nel frattempo, conferma che il grafico a 4 ore "continua ad oscillare", dopo aver rimbalzato dai minimi del range fino alla chiusura settimanale.

Nel suo ultimo aggiornamento, TMV Crypto rivela un bias al ribasso sugli stessi timeframe, riportando i dati dell'indice di forza relativa (RSI).

"L'RSI H4 è ribassista al momento. Perdere i 19.700$ porterebbe $btc a spazzare i minimi di agosto e più vicino ai minimi di luglio di 18.777$", si legge:

"Se i bull riusciranno a recuperare come supporto i livelli di 19.986,5$ su H4, allora tenteranno di andare long fino a 20.800$".

I dati della risorsa di analisi on-chain Material Indicators, nel frattempo, evidenziano come i bull "combattono" per i 20.000$ alla chiusura, con un nuovo supporto per le bid che entra immediatamente al di sotto nell'order book di Binance.

"Fate attenzione. Questa settimana sarà piccante", afferma in un tweet successivo alla chiusura.

La crisi energetica europea spaventa la scena macro

Per quanto riguarda i mercati macro, la Federal Reserve passerà in secondo piano questa settimana, mentre i dati economici più importanti sono previsti per il 13 settembre, con la stampa dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) per il mese di agosto.

Tuttavia, i trader di asset di rischio hanno poche possibilità di rilassarsi, poiché gli eventi in Europa stanno già fornendo spunti per alta volatilità.

In data odierna l'euro ha toccato il minimo da settembre 2002 nei confronti del dollaro statunitense, scendendo sotto 0,99$.

Grafico orario di EUR/USD. Fonte: TradingView

La debolezza è dovuta all'instabilità dei mercati energetici. La Russia, che avrebbe dovuto riaprire il suo gasdotto Nord Stream 1 nel fine settimana, ha rinviato per problemi di manutenzione, e le forniture di gas saranno ora sospese a tempo indeterminato.

A ciò ha fatto seguito la notizia che l'Unione Europea intende applicare un tetto ai prezzi dell'energia russa, in linea con il G7. Di tutta risposta, la Russia ha minacciato di bloccare tutte le importazioni di energia.

Di conseguenza, ad inizio settimana i mercati del gas sono tornati a salire, dopo essere crollati dai massimi storici.

La #Russia tiene chiuso il collegamento Nord Stream, il gas europeo balza del 35%. Ora è in aumento del 21%.

Per Arthur Hayes, ex CEO del gigante dei derivati BitMEX, l'unica strada per l'euro è probabilmente al ribasso.

Ribadendo una precedente ipotesi formulata in un blog post di inizio anno, durante il fine settimana Hayes descrive l'euro come entrato in un "circolo vizioso".

"O: 1. La liquidità del dollaro USA aumenta per far scendere il valore del dollaro e aiutare l'Europa a pagare la bolletta delle importazioni di energia oppure 2. L'Europa raggiunge una distensione con la Russia. Immagino che la terza opzione sia spegnere l'industria e il riscaldamento residenziale", ha scritto.

L'entità della crisi è tale che persino PlanB, creatore dei modelli di prezzo Stock-to-Flow Bitcoin, suggerisce che un'opportunità di acquisto dovrebbe essere secondaria rispetto alle necessità di base, anche con BTC/USD vicino ai minimi di due anni.

"Le persone che devono scegliere tra cibo e gas non dovrebbero comprare Bitcoin", ha twittato la scorsa settimana.

Il dollaro americano supera i massimi ventennali

Come la scorsa settimana, il dollaro americano continua a rappresentare un vento contrario per le criptovalute e per gli asset di rischio in generale.

L'indice del dollaro statunitense (DXY) continua la sua conquista di massimi ventennali, e settembre non sembra voler interrompere il trend.

Questa settimana il DXY ha superato quota 110 per la prima volta da giugno 2002, mentre l'euro è solo una delle tante vittime della sua corsa sfrenata.

Grafico mensile dell'indice del dollaro americano (DXY). Fonte: TradingView

"La precedente resistenza è stata ritestata come supporto che fondamentalmente nessuno vuole vedere dal dollaro", sintetizza nel fine settimana Scott Melker, il popolare trader e conduttore di podcast noto come "The Wolf of All Streets".

"$DXY sta attualmente rompendo la resistenza multi decennale a 110. $BTC sta consolidando e ha rotto la sua bear flag giornaliera 2 settimane fa", prosegue il popolare trader Roman.

"Ho difficoltà ad ipotizzare un rialzo se il DXY continua. Mi aspetto un crollo di azioni e criptovalute".

$DXY nuovi massimi locali 

Cheds, nel frattempo, ha condiviso un grafico del DXY che mostra l'azione delle Bande di Bollinger che richiede una continua volatilità sui timeframe giornalieri.

Gli Hodler continuano a rafforzarsi

Come da tipico scenario di bear market, i detentori a lungo termine (LTH) fanno di tutto per resistere alla tempesta, stabilendo nel frattempo dei record locali.

I dati forniti questa settimana dalla società di analisi on-chain Glassnode confermano che anche le monete acquistate appena un anno fa diventano sempre più dormienti.

Gli acquirenti, nonostante le perdite non realizzate, si rifiutano di capitolare.

La percentuale dell'offerta di BTC ora ferma nel proprio wallet da un anno o più ha così raggiunto un nuovo massimo storico del 65,78%.

Il 2022, come riportato da Glassnode, ha visto un marcato rafforzamento della strategia di hodling di un anno o più, indicando un incremento della determinazione della maggior parte dei LTH.

Offerta di Bitcoin dormiente da un anno o più. Fonte: Glassnode/ Twitter

Allo stesso tempo, un parametro complementare, la quantità di monete hodlate o altrimenti tolte dalla circolazione, ha raggiunto il livello più alto in quasi due anni.

Ad oggi, le monete hodlate o perse ammontano a 7.464.791 BTC.

Bitcoin mantenuti o persi. Fonte: Glassnode/ Twitter

La scorsa settimana, intanto, la risorsa di monitoraggio Whalemap ha riportato come il prezzo spot di Bitcoin sia sceso al di sotto del prezzo aggregato realizzato delle monete di età compresa tra uno e due anni.

"Nella storia di Bitcoin solo 3 volte il prezzo è stato inferiore al prezzo realizzato dei detentori di 1-2 anni. Questa è la terza", ha commentato il team di Whalemap.

Prezzo realizzato di Bitcoin. Fonte: Whalemap/ Twitter

Il prezzo realizzato si riferisce al prezzo aggregato al quale una specifica mole di BTC si è mossa l'ultima volta. Il prezzo realizzato combinato di Bitcoin è attualmente di circa 21.600$.

Il sentiment torna ai minimi di sei settimane

Nel complesso, sembra che il mercato delle criptovalute abbia completamente ritracciato la sua fase rialzista, iniziata durante la seconda metà di luglio.

Come sempre, ciò è testimoniato dal Crypto Fear & Greed Index, il classico indicatore del sentiment che nel fine settimana ha toccato il valore di 20/100.

Tornato saldamente nella zona di "paura estrema", l'indice si è più che dimezzato solo nelle ultime tre settimane, evidenziando i timori degli operatori di mercato.

L'ultima volta che si è registrato tale valore era il 18 luglio.

Crypto Fear & Greed Index (screenshot). Fonte: Alternative.me

Alla fine del mese scorso, PlanB ha definito il sentiment attuale come storicamente timoroso, sulla base della differenza tra il prezzo spot e il prezzo realizzato.

La situazione non rimarrà blu per sempre. La macro e i mercati possono essere diversi, ma gli esseri umani non cambiano, il comportamento umano è guidato dall'avidità (rosso) e dalla paura (blu).

"A mio parere, tutti si aspettano una mega recessione a livello mondiale e il crollo di tutti i mercati, quindi gran parte di questa situazione deve essere già stata prezzata. Il minimo accenno di ripresa pomperà i mercati", ha concluso l'analista.

Le opinioni qui espresse sono esclusivamente dell'autore e non riflettono necessariamente quelle di Cointelegraph.com. Ogni operazione comporta dei rischi: dovresti condurre le tue ricerche prima di prendere una decisione.