Nonostante una più ampia flessione dei mercati correlati, le multinazionali non sembrano aver rallentato le loro domande di registrazione di marchi relativi a Web3, crypto, token non fungibili (NFT) e metaverso.

Nel mese di febbraio, ormai agli sgoccioli, aziende del calibro di General Motors, Lacoste e Walmart hanno presentato domande di registrazione di marchi relativi al Web3. Gennaio è stato un mese ancora più intenso. 

Uno degli ultimi depositi relativi agli NFT riguarda il gigante automobilistico General Motors, che il 16 febbraio ha depositato due nuove domande di marchio relative ai suoi brand Chevrolet e Cadillac.

Secondo il deposito, l'azienda è interessata a file multimediali digitali scaricabili contenenti opere d'arte, testi, audio e video da collezione, autenticati come token non fungibili.

GM ha depositato una duplice domanda di registrazione del trademark:
Chevrolet
Cadillac

Le domande riguardano i file multimediali autenticati NFT.#NFTs #Web3 #GM #Chevy #Cadillac

Il giorno dopo, il 17 febbraio, il gigante francese dell'abbigliamento Lacoste ha depositato cinque richieste di trademark per "CHAMPS-ELYSEES". Le domande descrivono in dettaglio i progetti di NFT, software per le transazioni in criptovaluta, abbigliamento virtuale, negozi di beni virtuali e servizi immobiliari virtuali.

Ad inizio febbraio, l'avvocato dell'USPTO Mike Kondoudis ha condiviso su Twitter che la multinazionale americana della vendita al dettaglio Walmart aveva presentato domanda di marchio per il nome e il logo "SamsClub".

Il gigante della vendita al dettaglio ha dichiarato di avere in programma NFT, software blockchain, assistenza sanitaria in realtà virtuale, trading di criptovalute, intermediazione e servizi finanziari.

Uno dei magazzini di Sam's Club. Fonte: Sam's Club

Gennaio non è stato da meno, con domande di deposito di marchi relativi a Web3, NFT, metaverso e crypto da parte dell'azienda di alimenti per animali Pedigree, della compagnia assicurativa Nationwide, del distillatore irlandese Jameson, del gigante della moda francese Yves Saint-Laurent e persino della National Geographic Society, tra gli altri.

Il mese scorso, discutendo con Cointelegraph, Kondoudis ha dichiarato che i depositi di marchi sono "segnali affidabili di piani futuri di utilizzo dei brand per i prodotti e i servizi elencati nelle domande".

Inoltre, nonostante il mercato negativo, nel 2022 si è registrato un numero record di richieste di trademark per NFT, metaverso e prodotti correlati alle criptovalute, evidenzia l'avvocato specializzato in proprietà intellettuale.