Jack Dorsey ha messo all’asta il primo tweet pubblicato sulla piattaforma, risalente al 21 marzo 2006, sotto forma di token non fungibile, o NFT. In soli due giorni, le offerte hanno superato 2 milioni di dollari.

Il 6 marzo, il CEO e co-fondatore di Twitter ha condiviso un link a Valuables, una piattaforma lanciata tre mesi fa che consente di vendere tweet come NFT al miglior offerente. Questi ultimi sono una forma di asset digitale che permettono di registrare la proprietà di immagini, gif, video, audio e persino tweet sulla blockchain.

Il tweet messo in vendita da Dorsey, che riporta la frase “Just setting up my twttr,” è il primo messaggio pubblicato sulla piattaforma, e per alcuni potrebbe avere un’importanza particolare. In un post sul sito web, Valuables paragona l’acquisto di un tweet a un più tradizionale autografo o oggetto da collezione:

"Possedere qualsiasi contenuto digitale può essere un investimento finanziario. Può avere valore sentimentale. Come un autografo su una figurina di baseball, lo stesso NFT è l’autografo dell’autore sul contenuto, rendendolo scarso, unico e prezioso.”

Justin Sun, fondatore di TRON e figura nota nel settore crypto, ha offerto 2 milioni di dollari per il pezzo di storia di Twitter. Nonostante la cifra esorbitante, Sina Estavi, CEO della piattaforma Bridge Oracle, ha rilanciato con 2,5 milioni di dollari, attualmente l’offerta più alta.

Negli ultimi mesi, gli NFT hanno generato un forte interesse nel mondo delle criptovalute, attirando anche il pubblico mainstream grazie al coinvolgimento di alcune celebrità come Banksy, Grimes e Logan Paul. Anche se molti nel settore credono che questa nuova forma artistica promuoverà in modo significativo l'adozione delle crypto, qualcuno li ha paragonati alla mania delle ICO del 2017, fenomeno che come molti sapranno non ha avuto esattamente un lieto fine.