L'azienda Ebang, produttrice cinese di dispositivi per il mining di Bitcoin (BTC), sarà quotata sul Nasdaq Global Market con il ticker EBON, divenendo così la seconda società di crypto mining quotata in borsa negli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato dal portale d'informazione cinese Blockbeats, Ebang entrerà a far parte del Nasdaq a partire dal 26 giugno. Samson Mow, Chief Strategy Officer di Blockstream, ha inoltre pubblicato su Twitter un'immagine che mostra l'invito per un evento organizzato da Ebang nella città di Hangzhou, dove la società ha sede.

Una IPO da 125 milioni di dollari

Ad aprile, Ebang ha presentato una richiesta per una Initial Public Offering (IPO) da 100 milioni di dollari presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. La compagnia ha deciso di entrare nel mercato statunitense dopo il tentativo fallito di condurre nel 2018 uno IPO da un miliardo a Hong Kong.

In particolare, la società cinese mira a ottenere fino a 125 milioni di dollari tramite la vendita di 19,3 milioni di azioni, distribuite a un prezzo compreso fra i 4,50$ e i 6,50$. Se la IPO avrà successo, il valore di mercato di Ebang potrebbe raggiungere gli 800 milioni di dollari.

Tuttavia, negli ultimi anni le vendite dell'azienda sono notevolmente diminuite. Nel 2019, il fatturato annuo di Ebang è stato di 109 milioni di dollari: una contrazione del 66% rispetto ai 319 milioni del 2018. Nonostante nel 2020 le condizioni di mercato siano migliorate rispetto all'anno precedente, la compagnia ha chiuso il primo trimestre in negativo di 2,5 milioni.

Samson Mow ha commentato in merito alla quotazione di Ebang sul Nasdaq:

"È un'ottima notizia per l'industria del mining di Bitcoin, in quanto trasparenza e attendibilità aumenteranno man mano che altri produttori di ASIC entreranno in borsa.

[Ebang] è uno dei produttori più affidabili del settore."

Le IPO di altre aziende di mining

Nel novembre del 2019, Canaan è divenuta la prima azienda produttrice di miner per Bitcoin a essere quotata in borsa negli Stati Uniti, ottenendo 90 milioni di dollari tramite la vendita di 10.000.000 azioni a 9$ ciascuna: oltre il 75% in meno di quanto inizialmente pianificato. Da allora il valore di queste azioni è crollato: attualmente oscilla attorno ai 2$.

Anche Bitmain, un altro colosso cinese del mining, ha presentato alla fine del 2019 una richiesta per una IPO presso la SEC. Tuttavia, da allora non sono emersi ulteriori dettagli sulla questione.