Durante un'intervista rilasciata a Bloomberg il 5 luglio, Jeremy Allaire, co-fondatore e CEO della società di pagamenti Circle, ha dichiarato che il progetto Libra di Facebook opererà all'interno di uno schema di autorizzazioni closed-loop, e avrà perciò bisogno di requisiti normativi specifici.
Allaire ha sottolineato che esistono diversi generi di stablecoin, ognuno con un approccio normativo diverso:
"C'è una differenza fondamentale tra le stablecoin che operano all'interno di una sorta di schema di autorizzazione closed-loop - che è il modo in cui viene proposta Libra, almeno nella sua incarnazione iniziale - rispetto alle stablecoin che possono operare sulla rete Internet pubblica."
Allaire ha anche specificato che quest'ultimo è l'approccio di USDCoin (USDC), la stablecoin rilasciata congiuntamente da Circle e dall'exchange di criptovalute Coinbase. Il numero uno di Circle spera che Libra faccia scattare lo sviluppo di politiche nazionali relative agli asset digitali:
"La nostra opinione è che, criptovalute e blockchain rappresentano una sorta di tessuto dell'economia del 21° secolo, e c'è l'opportunità di mettere in atto una politica che ci consenta di fiorire su larga scala nello stesso modo in cui la rete Internet è fiorita tra la metà e la fine degli anni '90, e in quel caso la politica fu davvero vitale."
Come segnalato Cointelegraph a maggio, Allaire ha già sottolineato che il settore delle criptovalute ha bisogno di certezza normativa e che l'attuale definizione di criptovaluta è troppo ampia.
Durante l'intervista, l'uomo ha inoltre previsto un'adozione di massa delle riserve di valore non sovrane come Bitcoin (BTC), e anche una crescita nell'adozione delle stablecoin.