Matt Comyn, amministratore delegato della Commonwealth Bank of Australia (CBA), riferisce che la banca sia più preoccupata di essere tagliata fuori dal mercato crypto che dei rischi associati alla sua adozione.

Il 3 novembre, l'istituzione bancaria ha annunciato il nuovo servizio di trading per 10 asset digitali, reso disponibile sulla sua app: la CBA diverrà dunque la prima delle "quattro grandi" banche in Australia ad offrire servizi basati sulle criptovalute.

Venerdì 19 novembre, intervenendo a Bloomberg TV, Comyn è stato interrogato sulla posizione della CBA nel settore degli asset digitali, evidenziando che:

"Constatiamo dei rischi nel partecipare, ma maggiori nel non partecipare. È importante dire che non abbiamo una visione sul prezzo delle criptovalute in sé, le consideriamo degli asset molto volatili e speculativi, ma crediamo che il settore e la tecnologia siano qui per rimanere".

Comyn ha anche suggerito che in futuro la CBA offrirà molti più casi d'uso basati sulla tecnologia blockchain, spinti dalla forte domanda da parte dei consumatori:

"Vogliamo fornire un'offerta competitiva ai clienti con il giusto approccio ai rischi. Vogliamo sviluppare possibilità dentro e intorno alle DLT e alla tecnologia blockchain".

L'ASIC esorta alla cautela

Mentre la CBA sembra essere rialzista sulle criptovalute e la tecnologia dei registri distribuiti, l'Australian Securities and Investments Commission (ASIC) ha esortato gli investitori alla cautela, sottolineando anche che non è in grado di supervisionare il settore.

Il 22 novembre, discutendo all'Australian Financial Review Super & Wealth Summit, il presidente dell'ASIC Joe Longo ha suggerito che l'autorità finanziaria non potrà regolare le criptovalute, in quanto l'asset class attualmente non rientra nell'ambito dei "prodotti finanziari" in Australia:

"La domanda per le criptovalute viene spesso guidata da una vera e propria frenesia, e questo ha sollevato alcune sfide uniche. Al momento molti crypto-asset non sono 'prodotti finanziari', rendendo difficile per i consulenti offrire consigli in merito. L'ASIC ha già fornito alcune linee guida sui fondi negoziati in borsa legati alle criptovalute – dunque prodotti finanziari scambiati in una borsa autorizzata – e ci saranno alcune protezioni. Ma per la maggior parte, almeno per ora, gli investitori sono da soli".

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Dal punto di vista personale, Longo ha esortato gli investitori locali ad esplorare le criptovalute con grande cautela, citando la massima di "non mettere tutte le uova in un paniere". Tuttavia, ha anche evidenziato come le proposte legate alla blockchain presentate al Senato australiano il mese scorso siano la giusta direzione da perseguire per ridurre l'impatto climatico locale:

"Da qualsiasi prospettiva politica, il comitato del senatore Bragg ha fatto bene a sottolineare che la crittografia sia sul nostro uscio di casa, ed è guidata da una straordinaria domanda dei consumatori e degli investitori".