Le autorità indiane hanno dimostrato ancora una volta la loro severa posizione nei confronti delle criptovalute con un divieto preventivo di pubblicità e sponsorizzazione delle criptovalute nel campionato locale di cricket femminile.
Come riportato da Planet Sport il 14 febbraio, il Board of Control for Cricket in India (BCCI) ha pubblicato un avviso di 68 pagine alle squadre della Women's Premier League, specificando le attività che non possono essere pubblicizzate. Nel documento vengono citate le criptovalute e le industrie del gioco d'azzardo e del tabacco:
"Nessun affiliato dovrà intraprendere una partnership o qualsiasi tipo di associazione con un'entità che sia in qualche modo coinvolta/relazionata con un'entità che sia impegnata/operante, direttamente o indirettamente, nel settore delle criptovalute."
Ciò fa seguito ad un precedente divieto imposto alla Premier League di cricket maschile, introdotto nel 2022. Prima del provvedimento la Premier League indiana aveva collaborato almeno con due criptovalute locali, CoinSwitch Kuber e CoinDCX. Per coincidenza, a marzo 2022, le aziende di criptovalute hanno deciso di non fare promozione durante la Premier League a causa di problemi di responsabilità.
L'India, patria di circa 115 milioni di investitori in criptovalute, nel 2022 ha introdotto due leggi che impongono tasse onerose sui profitti e sulle transazioni non realizzate correlate alle criptovalute e che impongono ai cittadini di pagare un'imposta del 30% sui proventi non realizzati in criptovalute.
Alcuni investitori si aspettavano un cambiamento quest'anno per allentare la pressione sul settore delle criptovalute, ma il bilancio nazionale per il 2023 non ha dato risultati. Il ministro delle Finanze del Paese, Nirmala Sitharaman, crede in un framework normativo globale sulle criptovalute, motivo per cui è improbabile che il regime normativo indiano sulle criptovalute si muova autonomamente.
La pubblicità delle criptovalute è diventata un tema scottante per i regolatori e le agenzie di controllo a livello globale, in seguito alla serie di fallimenti e bancarotte di alcune grandi piattaforme. Nel Regno Unito, le nuove norme sulla pubblicità proposte potrebbero potenzialmente vedere i dirigenti delle società di criptovalute rischiare fino a due anni di carcere per non aver rispettato determinati requisiti di promozione.