In una recente intervista, il ministro delle finanze indiano Nirmala Sitharaman ha affermato che le criptovalute non possono essere regolamentate dai singoli Paesi; serve uno sforzo internazionale.

Durante un'intervista andata in onda il 3 febbraio sul canale televisivo CNBC-TV18, Sitharaman ha osservato che i crypto-asset vengono creati al di fuori dell'autorità delle banche centrali, ammettendo al tempo stesso che "fanno uso di tecnologie finanziarie potenzialmente molto utili."

L'India desidera pertanto una procedura operativa standard "globale" per le criptovalute, da concordare con le altre nazioni del pianeta. Sitharaman ritiene che un consenso mondiale sia l'unico modo per rendere efficaci le regolamentazioni crypto:

"Le criptovalute non possono essere regolamentate da un singolo Paese; deve essere un'azione collettiva, perché la tecnologia stessa ignora i confini."

Sitharaman non ha tuttavia menzionato alcuna modifica in arrivo per la tassazione crypto in India.

Fra pochi giorni, la città di Bengaluru in India ospiterà un incontro con i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G20. Di recente ci sono stati numerosi sviluppi nelle normative crypto da parte di varie nazioni del G20.

Il 3 febbraio, il governo australiano ha pubblicato un documento di consultazione sulla classificazione dei token, in vista dei piani per il rilascio di un quadro di licenze a metà del 2023.

Il 5 gennaio, il Governatore della Banque de France, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che la Francia non dovrebbe attendere che l'Unione Europea compia i primi passi, ma iniziare fin da subito a regolamentare il settore crypto.

Nel frattempo, Brasile e Argentina stanno discutendo in merito alla creazione di una valuta digitale comune nel tentativo di ridurre la dipendenza dal dollaro USA.