Dati recenti condivisi dall'aggregatore di dati sulle criptovalute CoinGecko indicano che, quasi la metà delle volte, la detenzione di un token crypto appena rilasciato per più di 14 giorni ha portato a non cogliere l'opportunità di vendere al suo massimo storico.
Dal 2020 si è registrato un aumento significativo dell'interesse per gli airdrop. Il modo più comune per ricevere token in airdrop è la partecipazione ad attività di rete blockchain pre-lancio o a iniziative promozionali.
Il 1° febbraio, Cointelegraph ha riportato come un investitore crypto di 17 anni abbia guadagnato oltre 1 milione di dollari grazie all'airdrop di Jupiter (JUP), basato su Solana.
Secondo un recente rapporto di CoinGecko, negli ultimi quattro anni, circa la metà (46%) dei 50 principali airdrop di token crypto, compresi token importanti come Ethereum Name Service, Blur e LooksRare, hanno raggiunto il loro picco di prezzo nel giro di due settimane dal lancio.
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Tra gli altri token che hanno raggiunto il picco nelle prime due settimane figurano Manta Network (MANTA), Anchor Protocol (ANC) e Heroes of Mavia (MAVIA).
Sebbene alcuni progetti abbiano raggiunto il picco di guadagno nel giro di pochi giorni, solo un token tra i primi 50 degli ultimi quattro anni ha impiegato più di un anno per raggiungere il suo massimo.
Optimism (OP) ha impiegato un anno e sette mesi per raggiungere il suo massimo storico. Nel frattempo, Sweat (SWEAT) ha raggiunto il suo massimo storico in due giorni dopo l'airdrop, mentre Wen (WEN) in tre.
Ciononostante, le significative cessioni effettuate poco dopo la quotazione possono provocare un brusco calo del prezzo, riducendo l'attrattiva del token.
Ad esempio il 22 febbraio Cointelegraph ha riportato come il token della rete layer-2 Starknet (STRK) sia crollato di circa il 60%, a seguito di una svendita di milioni di dollari del token da parte di Nethermind, società di infrastrutture Ethereum, e di partecipanti all'airdrop.
Inoltre, i partecipanti a un airdrop potrebbero interpretare i problemi tecnici durante il processo di richiesta come una rete inaffidabile, portandoli a considerare la possibilità di vendere il token.
A marzo 2023, la quantità di token Arbitrum (ARB) trasferiti negli exchange è stata superiore del 150% rispetto agli afflussi nei wallet, portando a un significativo sell-off. Difatti, proprio ciò è avvenuto dopo che gli utenti hanno segnalato problemi con la pagina di richiesta di airdrop che si è bloccata entro un'ora dall'inizio del processo di rivendicazione a causa di un numero considerevole di richieste.
Traduzione a cura di Walter Rizzo