Secondo un rapporto pubblicato il 10 ottobre dal Financial Stability Board (FSB), gli esponenti delle banche centrali e delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo ritengono che le criptovalute non comportino rischi significativi per la stabilità dell'economia globale.

L'FSB, un'agenzia internazionale composta da 68 istituzioni tra cui banche centrali, organi di controllo e ministeri delle finanze, ha pubblicato un documento intitolato "Crypto-asset markets: Potential channels for future financial stability implications".

Secondo il report, le banche non vedono pericoli significativi nelle criptovalute, dato che, dopo aver toccato il picco di 830 mld di dollari, la loro capitalizzazione complessiva di mercato è scesa a 210 miliardi, appena il 2% del valore globale dell'oro. Tuttavia, l'FSB esorta i regolatori a monitorare da vicino la rapida crescita del mercato delle monete digitali.

Inoltre, nel documento l'organizzazione mette in guardia da eventuali manipolazioni dei prezzi delle criptovalute, osservando:

"Illiquidità, proprietà concentrata, struttura del mercato frammentata e altri problemi rendono gli asset cripto potenzialmente suscettibili alla manipolazione dei prezzi".

Inoltre, l'agenzia internazionale ha sottolineato che l'industria cripto solleva alcune questioni politiche, come la tutela dei consumatori e degli investitori.

A luglio, l'FSB aveva presentato un documento simile ai ministri delle finanze del G20 e ai governatori delle banche centrali. In esso, l'organizzazione sosteneva che le criptovalute avessero bisogno di un monitoraggio approfondito a causa del rapido sviluppo del mercato, sebbene al momento non rappresentassero alcuna minaccia.

A maggio, anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha dichiarato di non aver rilevato alcun rischio per la stabilità finanziaria derivante dai mercati cripto, sottolineando che una diffusione delle valute virtuali potrebbe tuttavia diventare una minaccia in assenza di regolamentazioni appropriate.