Bitcoin (BTC) e criptovalute sono utilizzate solo dal 13,7% degli americani; ciononostante, generano il maggiore volume di trading. Gli ultimi dati raccolti dall'exchange Huobi confermano che nel 2022 gli Stati Uniti sono il mercato crypto più "maturo."
Stati Uniti e Vietnam i due mercati più maturi
Nonostante il mercato ribassista, l'interesse nelle criptovalute a livello globale rimane alto. Nel suo ultimo report annuale, Huobi Research ha svelato che gli Stati Uniti rappresentano il 9,2% del volume sugli exchange centralizzati. Ma quando si tratta di DeFi, le cifre sono molto più alte: il 31,8% del volume.
Tuttavia, la percentuale della popolazione che utilizza le criptovalute non è alta tanto quanto in altre giurisdizioni. Il 13,7% degli americani utilizza criptovalute, rispetto al 20,3% del Vietnam, leader fra i 15 Paesi presi in esame.
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Nel complesso, gli Stati Uniti hanno ottenuto il punteggio normalizzato più alto per quanto riguarda il "livello di maturità del mercato crypto," molto maggiore rispetto a qualsiasi altra nazione. Il secondo Paese in lista è il Vietnam, con un punteggio di 35 rispetto al 91,9 degli Stati Uniti.
Ciononostante, il Vietnam è il Paese con il "più alto tasso d'adozione di criptovalute." Inoltre, la scena del trading sia in Corea del Sud che in Giappone è "estremamente attiva:"
"Il Giappone e la Corea del Sud hanno contribuito a un enorme traffico sugli exchange. Nello specifico, la Corea del Sud si è classificata al secondo posto con il 7,4% del volume in Asia, mentre il Giappone al sesto posto con il 3,85%."
I Paesi con il più basso tasso di maturità sono Cina, Singapore e Corea del Sud, con un punteggio rispettivamente di 5,9, 9,4 e 14,5.
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Stupisce che Singapore abbia un punteggio tanto basso, dato che le criptovalute sono accettate nel Paese sia come tecnologia che a livello normativo. Huobi scrive:
"Singapore è diventata un'ottima destinazione per le start-up tech, attirando un gran numero di innovatori e aziende 'unicorno.' Fra queste vi sono ovviamente anche società crypto. [...]
Singapore mantiene un'elevata tolleranza e apertura verso l'industria delle criptovalute: le normative vengono applicate, ma c'è ancora molto spazio per l'innovazione."
Il report identifica tuttavia solo il 4,9% della popolazione di Singapore scambia criptovalute, contribuendo ad appena lo 0,8% dei volumi sugli exchange centralizzati.