Le vendite di schede grafiche sono significativamente aumentate in Russia, a causa della diffusione del lavoro da remoto e di un'improvvisa rinascita del mining di criptovalute.
Secondo quanto riportato da svariati rivenditori locali, come Citilink e Svyaznoy, a partire dallo scorso mese le vendite di schede grafiche per il mining di criptovalute si sono intensificate.
Alexey Rusakov, dirigente di Citilink, ha svelato al portale d'informazione Kommersant che ad agosto le vendite di schede grafiche sono aumentate del 49%. Una crescita confermata anche da Irina Shekhovtsova, direttrice delle comunicazioni di Nvidia per il territorio della Russia e della Comunità degli Stati Indipendenti.
Secondo Kommersant, le vendite di componenti per PC sono impennate nel periodo compreso fra giugno e agosto di quest'anno: si parla di cifre del 470% maggiori rispetto allo stesso periodo nel 2019.
Il presunto aumento di interesse per il mining in Russia si accompagna a una forte incertezza normativa attorno a questo settore. Basti pensare che la principale legge russa sulle criptovalute, "On Digital Financial Assets", approvata a luglio di quest'anno, non menziona nemmeno il termine "mining".
Sebbene la "On Digital Financial Assets" venga spesso definita "un glossario per le criptovalute", esiste un altro disegno di legge che probabilmente tenterà di regolamentare l'industria del mining. Conosciuta con il nome di "On Digital Currency", questa legge mira a fornire un quadro normativo più chiaro per il settore crypto in Russia: la sua approvazione è prevista per dicembre 2020.
A settembre, il Ministero delle Finanze russo ha proposto una serie di emendamenti alla "On Financial Assets", al fine di vietare molte operazioni correlate alle criptovalute. Se tali modifiche venissero approvate il mining rimarrebbe del tutto legale, ma l'impossibilità di vendere i fondi così generati renderebbe tale attività molto meno allettante.