Le entrate totali ottenute dal mining di Bitcoin (BTC) nei primi sei mesi del 2018 hanno già superato i risultati del 2017 ma, secondo il sito Diar, i profitti effettivi per i miner stanno via via diminuendo.

Secondo il rapporto di Diar, le ricompense e le commissioni incassate dai miner di BTC nei primi tre trimestri del 2018 hanno già raggiunto i 4,7 mld di dollari, circa 1,4 mld in più rispetto all'ammontare di tutto il 2017. I miner producono ancora circa 54.000 BTC.

Tuttavia, l'attività del mining potrebbe presto essere redditizia solo per "i pezzi grossi", anche a causa del costante aumento dei prezzi dell'energia elettrica. Le analisi di Diar indicano che, nel mese di settembre, quei miner che pagano l'energia elettrica ad un prezzo "retail" sono per la prima volta in perdita.

Rapporto tra entrate e profitti dei miner nel 2018. Fonte: Diar

Il report di Diar osserva:

"Il mining di Bitcoin si è, almeno per ora, spostato nel campo di dominio dei "pezzi grossi", e probabilmente sarà così anche in futuro."

Tuttavia, secondo Diar, anche le grandi aziende dovranno fare più attenzione al loro business. Ad esempio, il colosso cinese Bitmain, che ha ricevuto il 95% delle sue entrate nel 2018 dalla vendita di dispositivi per il mining, "sta facendo da swing producer" e sta aprendo varie mining pool negli Stati Uniti per garantire che i miner abbiano accesso ad una rete redditizia.

Come riportato anche dallo stesso Diar, nel terzo trimestre del 2018 il volume in dollari dell'exchange di criptovalute Coinbase (riferito a tutte le criptovalute presenti sulla piattaforma) ha toccato un minimo annuale. Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il volume delle transazioni di BTC è leggermente aumentato (5,4 mld contro 4,6 mld). 

Come segnalato in precedenza da Cointelegraph, Bitmain ha annunciato un investimento di 500 milioni in un data center e impianto di mining in Texas. La costruzione partirà nei primi mesi del 2019: si prevede la creazione di 400 posti di lavoro nei primi due anni.