Recentemente è stato vietato ai funzionari governativi statunitensi che possiedono privatamente criptovalute di occuparsi di regolamentazioni e politiche che potrebbero influenzare il valore degli asset digitali.

Un nuovo avviso consultivo pubblicato martedì dall'Office of Government Ethics (OGE) degli Stati Uniti afferma che l'esenzione de minimis – che consente ai proprietari di titoli che detengono un importo inferiore ad una certa soglia di lavorare sulle politiche relative a quel dato titolo – sia universalmente applicabile quando si tratta di criptovalute e stablecoin.

"Di conseguenza, un dipendente che detiene una qualsiasi quantità di criptovaluta o stablecoin non può partecipare ad una particolare questione se sa che quella particolare questione potrebbe avere un effetto diretto e prevedibile sul valore delle criptovalute o stablecoin detenute".

L'avviso ha inoltre fornito uno scenario esemplificativo, in cui un dipendente che possiede solo 100$ di una certa stablecoin viene chiesto di lavorare alla regolamentazione delle stablecoin: il dipendente in questione non può partecipare alla regolamentazione "finché e a meno che non ceda i propri interessi in [quella] stablecoin".

L'avviso specifica che questa sentenza si applica anche se la criptovaluta o la stablecoin in questione dovesse mai "costituire [un titolo] ai fini delle leggi federali o statali sui titoli".

La nuova sentenza si applica universalmente a tutti i dipendenti del governo federale, tra cui la Casa Bianca, la Federal Reserve e il Dipartimento del Tesoro.

Il termine "de minimis" deriva da una frase latina più estesa, che significa: "la legge non si occupa di inezie".

L'unica esenzione dal giro di vite dell'OGE sul possesso di criptovalute è che i responsabili politici sono autorizzati a detenere fino a 50.000$ in fondi comuni di investimento che investono ampiamente in società che potrebbero trarre vantaggio dalle crypto e dalla tecnologia blockchain. Il motivo di questa esenzione è che "sono considerati fondi diversificati".

Nonostante le regole apparentemente rigide riguardanti gli investimenti dei dipendenti nel settore delle criptovalute, gli Stati Uniti portano avanti la loro integrazione dell'industria delle criptovalute, con il presidente americano Joe Biden che ha annunciato un approccio di ampia cooperazione alla regolamentazione del settore degli asset digitali.

Secondo Raymond Shu, cofondatore e CEO di Cabital, le recenti proposte legislative potrebbero rendere gli Stati Uniti uno degli primi Paesi occidentali a regolamentare ed accettare le stablecoin ed altri asset digitali come parti integranti del sistema finanziario.