Un giudice federale di Brooklyn ha condannato a 97 mesi di carcere, ovvero quasi otto anni, l’ideatore di un vasto schema Ponzi legato al mondo delle criptovalute.
Dwayne Golden, 57 anni, è stato riconosciuto colpevole di frode telematica e riciclaggio di denaro per aver orchestrato una grande truffa attraverso tre aziende: EmpowerCoin, ECoinPlus e Jet-Coin. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, le tre società avrebbero sottratto oltre 40 milioni di dollari ad investitori ignari.
Golden e i suoi complici promettevano rendimenti garantiti, grazie ad operazioni di crypto-trading che, in realtà, non sono mai avvenute. I fondi venivano invece utilizzati per ripagare gli investitori precedenti o finivano direttamente nelle tasche dei truffatori: un classico schema Ponzi, insomma. Le società hanno chiuso poco dopo aver raccolto i depositi, lasciando le vittime con ingenti perdite.
False società di trading
L’attività fraudolenta è durata da aprile ad agosto 2017. Golden, insieme a Gregory Aggesen e Marquis Egerton (noto anche come Mardy Eger), spacciava le aziende per trader internazionali di criptovalute.
Dopo il crollo delle società, Golden e i suoi complici hanno cercato di ostacolare le indagini della Federal Trade Commission e della Federal Grand Jury, distruggendo prove e fornendo false informazioni.
"Golden e i suoi soci non offrivano alcun servizio legittimo. Nessuna delle loro società ha mai effettuato trading di criptovalute come sostenevano", ha dichiarato il procuratore Joseph Nocella, spiegando che la truffa sfruttava l’entusiasmo degli investitori per le nuove tecnologie.
Oltre alla condanna, Golden dovrà restituire circa 2,46 milioni di dollari. Uno dei complici, William White, è stato condannato a 30 mesi, mentre Aggesen ed Egerton attendono ancora la sentenza.
Christopher Raia, vicedirettore dell’FBI, ha descritto la truffa "uno schema elaborato, basato sull'inganno e su false promesse". Questa condanna, ha aggiunto, rappresenta un monito per altri potenziali truffatori.
Il Dipartimento di Giustizia ha invitato gli investitori danneggiati a presentare richieste di risarcimento attraverso il portale dedicato dell’FBI.
Un caso simile: truffa da $36,9 milioni
All’inizio di questo mese, altri cinque uomini si sono dichiarati colpevoli per aver orchestrato una crypto-truffa da 36,9 milioni di dollari, che ha coinvolto anche un centro frodi in Cambogia. I truffatori adescavano le vittime attraverso social media, app di messaggistica e piattaforme di incontri, promettendo falsi guadagni tramite investimenti in criptovalute.
Secondo Ronghui Gu, co-fondatore di CertiK, nel 2025 sono già stati rubati oltre 2,1 miliardi di dollari in incidenti legati alle criptovalute, principalmente a causa di furti di wallet e gestione negligente delle chiavi private.