La Banca Centrale Europea (BCE) ha ritrattato la sua posizione sulla regolamentazione delle criptovalute di mercoledì 7 febbraio, descrivendola come "non esattamente una priorità tra le cose da fare" durante una breve intervista per la CNBC.

Il Presidente del Consiglio di Vigilanza Daniele Nouy ha aggiunto che nonostante non avesse "alcuna idea" riguardo a possibili atti regolatori nel futuro delle criptovalute in Europa, il coinvolgimento delle banche regolate dalla BCE è attualmente "molto, molto basso".

"Stiamo analizziamo il caso dal punto di vista delle regolamentazioni, siamo pronti a intervenire nel caso risultasse necessario ma al momento non è esattamente tra le nostre piorità", ha dichiarato.

Il commento viene a fronte di un Summit G20 sempre più atteso per il prossimo marzo in Argentina, dove la regolamentazione di criptovalute costituirà uno dei principali argomenti di discussione, secondo quanto affermato da diverse fonti, inclusa la CBE.

Durante il Forum Economico Mondiale (WEF) dello scorso mese, il membro del comitato esecutivo Benoit Coeure ha detto che "si aspettava" che la comunità internazionale si "focalizzasse più" sul caso durante il prossimo evento a Buenos Aires.

Nonostante l'iniziativa regolatoria internazionale sulle criptovalute intrapresa in particolare dal ministro dell'economia francese Bruno Le Maire a dicembre, la burocrazia europea sembra essere meno interessata a intervenire in prima persona.

“Non stiamo notando una partecipazione continua e rilevante riguardo le valute digitali da parte delle istituzioni controllate, ha dichiarato questo lunedì il presidente della BCE Mario Draghi al Parlamento Europeo di Strasburgo, citato in numerosi canali d'informazione. Draghi ha aggiunto:

“A dire il vero, gli istituti di credito... stanno mostrato un interesse limitato per le valute digitali, come il Bitcoin.”