Secondo Ki Young Ju, CEO di CryptoQuant, i recenti flussi in uscita di Bitcoin (BTC) da Coinbase potrebbero essere un segnale rialzista.
I dati della società d'analisi mostrano che, in data 31 gennaio, oltre 15.200 BTC — 535 milioni di dollari al tasso di cambio attuale — sono stati prelevati da Coinbase.
Secondo Ki Young Ju, questi prelievi "sono andati verso custody wallet che hanno soltanto transazioni in entrata, [probabilmente] era un qualche accordo OTC da parte di investitori istituzionali."
Ha inoltre sottolineato che suddividere un wallet da 15.000 BTC in indirizzi più piccoli contenenti fra i 1.000 e i 5.000 BTC aumenta i costi di sicurezza. Infine, gran parte dei trasferimenti interni è caratterizzato da numeri tondi come 1.000 o 2.000 BTC, mentre queste transazioni includevano cifre come 1.265, 2.391 e 1.957 BTC.
Quanto al motivo per cui i flussi in uscita da Coinbase rappresentano un segnale rialzista per Bitcoin, Ki Young Ju ha linkato un suo vecchio tweet nel quale spiegava che "se Coinbase sposta una quantità significativa di Bitcoin verso altri cold wallet, indica accordi OTC", ovvero transazioni non interne all'exchange:
"Poiché il prezzo viene in ultima analisi determinato sugli exchange, un enorme flusso di transazioni al di fuori di queste piattaforma viene considerato un segnale rialzista. Queste transazioni includono accordi OTC."
Il costante afflusso di istituzioni nel settore delle criptovalute sta contribuendo ad aumentare la legittimità di tali asset, fornendo anche un solido supporto al prezzo di Bitcoin dato che una percentuale sempre maggiore della sua offerta rimane custodita all'interno di cold wallet.
Mentre i media annunciavano che il crollo di Bitcoin da 42.000 a 30.000 dollari fosse un chiaro segnale che la bolla fosse scoppiata, l'acquisto di 4.000 BTC del 1° febbraio indica che le istituzioni hanno sfruttato questa opportunità per comprare la criptovaluta a prezzi scontati.