I cittadini di Cuba stanno trovando nuovi metodi per aggirare l’embargo e le sanzioni imposti dal governo statunitense nel 1962. Secondo un report pubblicato il 26 ottobre dall’agenzia di stampa cubana AFP, le rimesse inviate dagli USA a Cuba spesso passano attraverso una rete clandestina composta da “appassionati di crypto” prima di essere convertite in pesos cubani.

Erich García, programmatore e YouTuber locale di 33 anni, ha spiegato a AFP che chiunque voglia inviare rimesse nell’isola deve comprare Bitcoin e trasferirlo tramite un exchange di criptovalute cubano chiamato BitRemesas.

Dopodiché, gli utenti di crypto sull’isola offrono ai riceventi il prezzo migliore per le loro monete su WhatsApp o Telegram. In media, un intermediario nel network riceve commissioni fino al 25% per la sua parte in un’operazione rischiosa e legalmente discutibile.

Dopo aver raggiunto un accordo, le controparti concordano il giorno e l’ora per completare l’operazione. Spesso chi scambia pesos cubani per Bitcoin deve affrontare lunghi tragitti in bicicletta nel caldo soffocante dei Caraibi per finalizzare le transazioni. Anche se il gruppo sembra essere informale e auto-organizzato, pare che migliaia di persone si affidino ai suoi servizi.

Come segnalato da Cointelegraph Spanish, la maggior parte dei 10.000 cubani che usano Bitcoin sull’isola lo fa in segreto.