Una grossa whale di Bitcoin, in possesso di circa 68.000 BTC (540 milioni di dollari), non sposta i propri fondi da oltre cinque anni. I dati sulla blockchain dimostrano inoltre che anche le altre whale detengono in media i loro BTC per un periodo di 4,7 anni.

A tal proposito, i ricercatori di CoinMetrics hanno commentato:

"Una grande whale di Bitcoin è appena diventata un HODLer di cinque anni! La scorsa settimana 68.000 BTC sono usciti dalla active supply band a cinque anni: l'ultima volta che questi fondi sono stati spostati on-chain è stato l'aprile del 2015."

Ciononostante, il fatto che queste criptovalute non vengano vendute per molti anni non sembra proteggere Bitcoin dalle grandi contrazioni: in data 12 marzo, quando il prezzo di BTC ha toccato un minimo di 3.600$, molte whale non hanno comunque spostato i propri fondi.

Al contrario, i dati dimostrano che le whale sono disposte a detenere BTC anche quando il prezzo scivola fra i 3.000 e i 4.000 dollari, toccando minimi pluriennali. Ciò dipinge una tendenza positiva per la criptovaluta nel lungo termine, in quanto nel mercato sono presenti grandi investitori estremamente pazienti.

Movimenti dei fondi delle whale, dall'ottobre del 2018 a oggi

Movimenti dei fondi delle whale, dall'ottobre del 2018 a oggi. Fonte: CoinMetrics

Accumulo da parte di trader sia grandi che piccoli

A partire dal 2015, l'infrastruttura a supporto dei mercati delle criptovaluta è notevolmente migliorata. Abbiamo assistito alla nascita di svariati servizi di custodia, di piattaforme dedicate al trading di contratti future e di grandi exchange supportati da banche molto importanti.

Sia piccoli che grandi investitori hanno accumulato ingenti quantità di Bitcoin in seguito alla correzione a 3.600$: lo conferma sia un'analisi tecnica recentemente pubblicata da Coinbase che un resoconto di Grayscale sul primo trimestre del 2020.

È molto probabile che whale e HODLer di lunga data considerino Bitcoin un ottimo investimento a lungo termine, dato che i fondi perduti non possono più essere recuperati, l'offerta massima è fissa a 21 milioni di monete, e gli halving riducono regolarmente la quantità di nuove criptovalute introdotte nel mercato.

Bitcoin non sarebbe dovuto scivolare sotto i 5.000$?

A marzo, in un solo giorno il prezzo di Bitcoin è crollato a 3.600$ per poi tornare rapidamente sopra i 4.000$. È passato circa un mese e mezzo da allora, e BTC ha quasi raggiunto gli 8.000$.

Tuttavia, come precedentemente riportato da Cointelegraph, la rapida contrazione da 8.000$ a 3.600$ è avvenuto a causa di liquidazioni a cascata sugli exchange di future e in particolare su BitMEX. Il crollo è stato quindi causato da trader con leve eccessivamente alte, non dalla vendita di enormi quantità di criptovalute sugli exchange spot da parte delle whale.

Le azioni degli HODLer rafforzano la teoria secondo cui il prezzo di BTC non sarebbe dovuto scivolare sotto i 5.000$, e pertanto un nuovo crollo fra i 3.000 e i 4.000 dollari appare molto improbabile.