Benvenuti in Storia delle Crypto, una serie di Cointelegraph che riporta i lettori indietro nel tempo agli eventi più significativi del settore. Questo articolo esplora il periodo della pandemia, durante il quale la popolarità della DeFi e degli NFT è arrivata alle stelle.

Scoppiata nei primi mesi del 2020, la pandemia di COVID-19 ha portato scompiglio sia nelle nostre vita che nell'economia mondiale. Anche il mondo delle criptovalute ne ha risentito, con un improvviso collasso che ha coinvolto la maggior parte degli asset digitali. Bitcoin (BTC) ha perso il 52% del suo valore in dollari in un solo giorno; Ether (ETH) ha subito una contrazione del 43%, trascinando con sé anche molti token della finanza decentralizzata (DeFi).

I conseguenti lockdown ebbero un effetto più lento, ma più profondo, sulle criptovalute. La gente infatti, costretta a rimanere chiusa in casa e con parecchio più tempo libero a disposizione, trascorreva le giornate su Internet: fu così che molti scoprirono le criptovalute e iniziarono a investire in tali asset.

L'esplosione della DeFi

La DeFi aveva già compiuto i primi passi nel 2017, con lo sviluppo degli smart contract sulla blockchain Ethereum. MakerDAO e Compound sono stati i primi leader di mercato. Nel giugno 2020, Compound ha introdotto il concetto di yield farming, noto anche come liquidity mining: un metodo di arbitraggio che spostava i crypto-asset tra vari mercati per ottenere gli interessi, le commissioni e le ricompense più elevate. Oggi questa è diventata una pratica comune.

Compound fu anche un pioniere della decentralizzazione. COMP (COMP) è stato infatti uno dei primissimi governance token, ovvero una tipologia di asset che dà agli utenti diritto di proporre e votare modifiche da apportare al protocollo sottostante.

A settembre 2020, il collaterale nella DeFi aveva raggiunto un valore complessivo di ben 9 miliardi di dollari, rispetto ai 700 milioni di inizio anno. In quel periodo, Bloomberg scriveva:

"C'è una nuova mania nel mondo delle criptovalute: la finanza decentralizzata, che ha contribuito a trasformare le valute digitali nell'asset di gran lunga più performante di quest'anno."

Anche gli exchange decentralizzati (DEX) – ovvero piattaforme di trading che permettono agli utenti di scambiare crypto-asset in maniera peer-to-peer, ovvero senza intermediari – hanno svolto un ruolo importante. Nel 2020, i DEX esistevano già da qualche anno: OasisDEX venne lanciato nel 2016, mentre Uniswap fece la sua comparsa nel 2018.

Il logo di Uniswap. Fonte: Uniswap

Il risultato di tutta questa attività fu una bolla, ovvero un periodo di esplosione dei prezzi: quest'epoca divenne in seguito nota come la "DeFi Summer del 2020."

Il terzo halving di Bitcoin

Il terzo halving di Bitcoin ha avuto luogo l'11 maggio 2020, poco prima dell'inizio della DeFi Summer. L'halving, o "dimezzamento," è un evento che riduce del 50% le ricompense per il mining dei blocchi sulla blockchain. Avviene automaticamente ogni 210.000 blocchi, ovvero ogni circa quattro anni.

Nel 2020, la ricompensa per il mining si ridusse da 12,5 a 6,25 BTC.

Il dimezzamento ha lo scopo di prevenire l'inflazione rallentando gradualmente il ritmo di produzione di nuovi BTC. Al momento del terzo halving, BTC veniva scambiato per circa 8.800$. Ma a partire da ottobre 2020, il prezzo di BTC ha iniziato a seguire una traiettoria rialzista fino a raggiungere nell'aprile 2021 un picco di ben 63.000$.

2021: l'anno degli NFT

I token non fungibili (NFT) sono oggetti digitali unici su una blockchain. Anch'essi vennero inventati diversi anni prima, ma il loro mercato è decollato solo nel 2021. Oggigiorno gli NFT sono al centro dell'attuale boom della tokenizzazione degli asset reali: vengono utilizzati per la distribuzione di licenze, gioco d'azzardo, verifica delle identità, musica, vendita di biglietti e molti altri scopi. I primi utilizzi erano più legati a videogiochi, oggetti da collezione digitali e opere d'arte.

Alcuni esempi di CryptoKitties. Fonte: CryptoKitties

CryptoKitties è stato uno dei primissimi progetti NFT di successo. Il gioco, sviluppato da Dapper Labs e lanciato nel 2017, utilizzava gli NFT per collezionare, scambiare e allevare gatti virtuali digitali. Il gioco divenne incredibilmente popolare, tanto causare una notevole congestione sulla blockchain Ethereum.

Nel 2017 venne anche introdotta la nota serie di oggetti da collezione CryptoPunks. 

La collezione Bored Ape Yacht Club è stata lanciata nell'aprile 2021. L'azienda dietro al progetto, Yuga Labs, riuscì a vendere tutti i 10.000 NFT della collezione in appena un mese, raccogliendo ben 3 miliardi di dollari. Successivamente, nell'agosto 2021, la compagnia ha lanciato la più economica collezione Mutant Ape Yacht Club.

Esempi di NFT 'Bored Ape Yacht Club' e 'Mutant Ape Yacht Club'. Fonte: BAYC

Nel 2017, gli utilizzatori di NFT erano circa 120.000. Il loro numero crebbe a 1 milione nel 2020, a 3,5 milioni nel 2021 e a 9,9 milioni l'anno successivo. 

I ricavi degli NFT sono aumentati di quasi il 40.000% dal 2019 al 2021, ma sono diminuiti drasticamente nel 2022. OpenSea, un marketplace fondato nel 2017, deteneva l'87% del mercato degli NFT all'inizio del 2022: nel corso dell'anno, i volumi di trading sulla piattaforma sono diminuiti del 99%.