Il DeFi Education Fund, un’organizzazione di advocacy dedicata alla finanza decentralizzata, ha proposto di utilizzare la tecnologia per ridurre i costi e contribuire a combattere la povertà negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

In un post pubblicato mercoledì sul blog ufficiale, il gruppo ha affermato che l’infrastruttura DeFi potrebbe far risparmiare complessivamente circa 30 miliardi di dollari all’anno alle persone non bancarizzate o con accesso limitato ai servizi finanziari, riducendo in modo significativo i costi delle rimesse. Il gruppo ha fatto l’esempio dei lavoratori che inviano denaro alle proprie famiglie e che oggi pagano commissioni elevate: costi che la DeFi potrebbe ridurre “fino all’80%”.

“Il poverty premium [le spese aggiuntive sostenute dalle famiglie a basso reddito per servizi che gli individui più ricchi possono ottenere a costi inferiori] persiste perché l’attuale infrastruttura finanziaria, stratificata e antiquata, rende costoso servire in modo profittevole i clienti a basso reddito”, ha spiegato il DeFi Education Fund, aggiungendo:

“Nulla è gratuito e la DeFi non elimina completamente i costi, ma eliminando gli intermediari e sfruttando il software anziché sistemi finanziari obsoleti, possiamo ridurre drasticamente il costo dei servizi finanziari per le persone comuni e dare loro un maggiore controllo delle proprie finanze”.
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Fonte: DeFi Education Fund

Molti sostenitori hanno proposto di sfruttare diverse applicazioni della tecnologia blockchain per affrontare i fattori che contribuiscono alla povertà, come la riduzione dei tempi di transazione, l’eliminazione o la diminuzione delle commissioni e un maggiore accesso ai servizi finanziari. Il DeFi Education Fund ha citato, ad esempio, l’aumento dei costi negli Stati Uniti legati all’incasso degli stipendi senza un conto bancario, all’uso dei vaglia postali e perfino al possesso di un’abitazione.

“Sebbene solo il 3% degli americani abbia attualmente una buona familiarità con la DeFi, c’è una notevole apertura verso la sua proposta di valore fondamentale”, ha affermato il fondo. “La maggior parte degli adulti statunitensi trova attraenti le caratteristiche della DeFi: il 56% apprezza la possibilità di avere sempre il pieno controllo del proprio denaro, il 54% desidera il controllo diretto sulla sicurezza dei propri dati personali e finanziari e il 53% vuole poter accedere in qualsiasi momento alla propria cronologia finanziaria completa”.

Alla ricerca di politiche e leggi favorevoli alla DeFi

Negli Stati Uniti, i legislatori del Congresso stanno procedendo lentamente verso l'esame di una legge completa sulla struttura del mercato degli asset digitali. Sebbene i Repubblicani della Commissione Agricoltura del Senato e della Commissione Bancaria del Senato abbiano pubblicato le proprie bozze preliminari, restano diversi interrogativi su come apparirà il testo finale dopo i colloqui bipartisan.

A ottobre, diversi senatori Democratici della Commissione Bancaria avrebbero respinto la bozza di legge dei Repubblicani relativa alla DeFi. I legislatori hanno inviato una controproposta che potrebbe imporre restrizioni ai protocolli di finanza decentralizzata in specifiche circostanze.

Il disegno di legge sulla struttura del mercato, già ritardato dallo shutdown governativo di 43 giorni terminato la scorsa settimana, starebbe procedendo. Il Presidente della Commissione Bancaria del Senato Tim Scott ha dichiarato che prevede che la bozza diventerà legge entro l'inizio del 2026.