Il prezzo di Bitcoin ha spezzato con successo la barriera dei 12.000$ dopo l’annuncio secondo cui PayPal si avventurerà negli asset digitali, e il mese di ottobre sta offrendo l’entusiasmo che settembre non è riuscito a procurare. Con i continui segnali rialzisti per Bitcoin (BTC) provenienti da dati on-chain e di mercato, gli esperti credono che potremmo essere sull’orlo di una bull run simile al 2017.

Anche il prezzo di Ether (ETH) ha segnato una crescita, sebbene la fiducia nella finanza decentralizzata stia iniziando a vacillare mentre la crescita e l’hype del settore rallentano. La DeFi ha contribuito notevolmente alla popolarità delle criptovalute nel 2020, ma ora altri asset digitali sembrano pronti a iniziare nuove fasi di prosperità e potrebbero raggiungere altezze considerevoli entro la fine dell’anno.

Cosa succederà a Bitcoin?

Secondo un recente report di Finder, una risorsa di confronto online, a cui hanno partecipato 30 esperti del settore, è probabile che il prezzo di Bitcoin raggiungerà i 14.283$ entro la fine dell’anno. E stando ai commenti del redattore sul settore crypto di Finder, Andrew Munro, la reputazione di Bitcoin come riserva di valore affidabile è la ragione principale alla base della prospettiva generalmente rialzista. Munro ha spiegato a Cointelegraph:

“Molti relatori hanno sottolineato che BTC trova sempre più posto nei portafogli tradizionali e viene comprato da investitori sia istituzionali che retail come una copertura contro l’inflazione. Considerando le misure di quantitative easing senza precedenti messe in atto dalle banche centrali di tutto il mondo, alcuni partecipanti hanno ipotizzato che BTC diventerà un asset ‘riserva di valore’ ampiamente adottato.”

Altri esperti hanno citato diverse ragioni per un rialzo nel prezzo di Bitcoin, tra cui un quadro normativo sempre più chiaro nel mercato degli asset digitali e i numerosi problemi associati alle valute fiat, come l’inflazione e i tassi negativi.

Anche se la media del report ha previsto un prezzo di 14.283$ per Bitcoin entro la fine dell’anno, altre previsioni puntano a target molto più alti, considerando soprattutto il famoso modello stock-to-flow creato dall’analista anonimo PlanB.

Ethereum riuscirà a tenere il passo?

Mentre Bitcoin inizia a mostrare segni di forza sul resto delle criptovalute, con una crescente dominance di trading e di market cap, gli operatori del settore presentano una prospettiva positiva anche su Ether, con una media tra i relatori del 513$, una crescita del 40% entro la fine dell’anno. Tuttavia, nel lungo termine, gli esperti esprimono dubbi sulla sostenibilità di Ether. Munro ha commentato:

“Il fattore più comunemente citato per le previsioni a breve termine rialziste su Ethereum è stato il tanto atteso lancio di Ethereum 2.0 prima della fine dell’anno, e l’impatto dello staking sull’offerta in circolazione.”

Nel corso del 2020, Ethereum ha visto aumentare la sua popolarità grazie all’esplosione della DeFi, ma alcuni esprimono un certo scetticismo sulla sostenibilità e la prospettiva a lungo termine della finanza decentralizzata. Anche se molti sperano nel lancio di Ethereum 2.0, potrebbero volerci ancora anni per portare a termine il processo. Secondo Jonathan Hobbs, autore di The Crypto Portfolio e ex fund manager di asset digitali, ha spiegato a Cointelegraph che è una tra le ragioni dei rendimenti positivi in Bitcoin:

“Qualche mese fa, le strategie DeFi sono diventate troppo speculative, come spesso accade in questo settore. Possiamo vedere come alcuni di questi flussi ora stanno tornando verso Bitcoin, con la dominance di BTC diretta verso l’alto in seguito al sell-off della DeFi.”

La DeFi perde slancio

Man mano che i guadagni della alt-season nella DeFi si riversano nuovamente in Bitcoin, la sostenibilità a lungo termine della finanza decentralizzata potrebbe essere messa in dubbio. Infatti, un sondaggio realizzato da CryptoCompare ha intervistato 26 operatori di exchange leader nel settore in merito al futuro degli exchange decentralizzati, e solo il 7,7% ritiene probabile che i DEX supereranno gli exchange centralizzati nell’arco di due anni.

È chiaro che l’attività nella DeFi sta rallentando, ma alcuni credono che questo sia in realtà positivo sul lungo termine. Lanre Jonathan Ige, ricercatore presso Amun AG (un emittente di exchange-traded product su criptovalute in Europa), ha detto a Cointelegraph:

“La riduzione dell'hype immediato per la DeFi sarà deludente per il trader a breve termine, ma è probabilmente positiva nel complesso per il settore. La bolla che abbiamo osservato questa estate non era sostenibile ma ha dimostrato come vari aspetti della DeFi (prestiti, trading, DAO) sono effettivamente utili per casi d’uso particolari.”

Anche se la sostenibilità sembra essere il principale ostacolo per il successo a lungo termine della finanza decentralizzata, sia per quanto riguarda i rendimenti nella DeFi che per gli aspetti tecnici di Ethereum, altri hanno citato un settore crypto losco, interfaccia complicati e una generale mancanza di popolarità come deterrenti per la continua crescita della DeFi. Munro ha affermato:

“Il 73% dei partecipanti ha detto che ‘truffe, hype esagerato e manipolazione di mercato’ sono stati un ostacolo fondamentale per la crescita della DeFi, e alcuni hanno paragonato la DeFi al boom delle ICO nel 2017.”

Ad ogni modo, molti rimangono fiduciosi riguardo la DeFi. Infatti, la maggior parte degli esperti nel report crypto di Finder ha dichiarato che le applicazioni della DeFi continueranno probabilmente a crescere costantemente nei prossimi 12 mesi in termini di valore bloccato e numero di utenti. Anche Ilya Abugov, lead analyst presso DappRadar, crede sia così, spiegando a Cointelegraph:

“Al momento vediamo meno hype dei media nella DeFi. Durante l’estate c’è stato un grande accumulo, quindi ora è necessario un ritorno alla realtà.”

L’interesse istituzionale continua ad aumentare

La DeFi potrebbe essere stata il catalizzatore per l’attività crypto di questa estate, ma in futuro l’interesse istituzionale potrebbe diventare la forza motrice per Bitcoin, secondo Lanre, soprattutto perché grandi società come MicroStrategy, Stone Ridge e Square si stanno mettendo in gioco.

Anche gli operatori di exchange intervistati nel sondaggio di CryptoCompare credono che sarà così. Il 92,3% dei partecipanti ha affermato che ci sarà un aumento di investimenti istituzionali negli asset digitali durante i prossimi due anni. Secondo Hobbs, la scarsità e la natura deflazionistica di Bitcoin sono alcuni dei fattori che spiegano perché le istituzioni si stanno interessando agli investimenti in asset digitali:

“Il novanta percento di tutti i Bitcoin è già stato minato. Il novanta percento di tutti i dollari, invece, di certo non è ancora stato stampato. Credo che questa narrativa stia iniziando a prendere piede tra gli attori istituzionali."

Nel frattempo, alcune istituzioni stanno ancora scommettendo sul settore DeFi. Durante un recente webinar, Pantera Capital ha rivelato che la DeFi sarà al centro dell’imminente bull run. Tuttavia, sebbene molti credano ancora nella DeFi, la maggioranza sembra convinta che il ciclo di hype sia terminato e che il settore è destinato a una crescita più lenta, determinata soprattutto dalle capacità di Ethereum in termini di scalabilità.

Nonostante la prospettiva generalmente positiva, molti sono ancora preoccupati per le recenti notizie relative alle regolamentazioni, come l’azione legale degli Stati Uniti contro BitMEX e il divieto dei derivati su criptovalute per investitori retail da parte della Financial Conduct Authority inglese. Seguiranno altre restrizioni normative? Oppure d’ora in avanti filerà tutto liscio per Bitcoin e le crypto?