Recentemente Delphi Digital, crypto società di ricerca, ha delineato le possibili modalità con cui i giocatori potrebbero accettare i token non fungibili (NFT) come parte della loro esperienza di gioco, come ad esempio integrazioni aggiuntive che non influiscono sull'esperienza principale.

Pubblicato mercoledì, il lungo rapporto sostiene che se la monetizzazione e gli elementi NFT sono inclusi a dovere, i giocatori potrebbero non essere così contrari all'idea:

"Se non viene dominato, il denaro tenderà sempre ad essere la motivazione dominante. Per tale motivo, la prima cosa da fare è separare i mercati dei giochi dal nucleo del gioco stesso".

Delphi Digital ha illustrato che un modo per farlo potrebbe essere quello di fornire un'esperienza di base free-to-play per chiunque, utilizzando al contempo gli NFT per offrire esperienze opzionali come biglietti per i tornei, nuove skin per i personaggi, giochi secondari e ricompense per le competizioni.

Secondo l'azienda, ciò consentirebbe a coloro che utilizzano il gioco per scopi di monetizzazione di incrementare gli introiti, mentre chi gioca per puro divertimento potrà continuare senza essere costretto ad acquistare NFT, semplicemente lottando per competere con i più spendaccioni.

"Nessuno viene ingannato o costretto", si legge nel rapporto.

Inoltre, il documento sostiene che "più le persone tengono al gioco, più è probabile che spendano denaro in esso", suggerendo che l'esperienza di gioco principale debba essere abbastanza attrattiva da indurre i giocatori esitanti a considerare l'acquisto di un NFT in-game:

"In teoria, più le persone si interessano al gioco, più spendono direttamente nei metagame. Massimizzando la generazione di significato e la competizione nel gioco principale, siamo in grado di massimizzare i ricavi attraverso la monetizzazione periferica intorno ad esso".

L'avversione da parte dei gamer

Il rapporto affronta l'avversione per i crypto giochi da parte della community tradizionale, denotando come molte delle critiche emerse siano "valide".

In particolare, Delphi Digital sottolinea che gran parte dell'ostilità nei confronti delle criptovalute sembri derivare dalle implicazioni negative che la monetizzazione ha avuto sui giochi tradizionali, come ad esempio la limitazione delle funzionalità da parte degli sviluppatori allo scopo di esortare gli utenti a spendere di più per ottenere un'esperienza completa:

"Alcune parti dell'industria del gaming tradizionale si sono orientate verso pratiche di monetizzazione aggressive che tendono ad essere dannose per l'esperienza del giocatore".

"Di conseguenza, quando i gamer riscontrano la necessità di acquistare NFT per giocare con i primi crypto giochi, o i grandi publisher annunciano l'intenzione di sviluppare in questo settore, credono che si tratti di un altro tentativo per accaparrare denaro facile, e lo evitano", aggiunge il rapporto.

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Delphi sottolinea che questo "non significa che tutte le forme di monetizzazione siano negative" ma che, criptovalute o meno, debbano essere integrate in modo che non abbiano un impatto negativo sul gioco.

Commentando lo stato attuale del crypto gaming, il rapporto conclude che il settore abbia finora conosciuto solo le componenti monetarie del gioco diventare il "motivatore dominante" degli utenti. Di conseguenza, sostiene che la qualità effettiva del gioco ne abbia risentito, permettendo alle whale di dominare la maggior parte dei giochi a fini speculativi:

"Il gameplay di questi primi titoli ha sofferto su due fronti: 1) l'incentivo principale della maggior parte della base di giocatori è l'aspettativa di una ricompensa finanziaria piuttosto che il gioco e 2) il circuito competitivo di base è stato soggetto a meccaniche pay-to-win in quanto le whale possono spendere per raggiungere la vittoria".