Nel giorno di Halloween del 2008, Satoshi Nakamoto ha annunciato il white paper di Bitcoin su una mailing list dedicata alla crittografia. Forse si tratta solo una coincidenza irrilevante, ma prendendo in considerazione la meticolosa pianificazione dietro la festa di lancio di Bitcoin, la data scelta assume maggiore importanza.

Halloween è il giorno delle maschere, una ricorrenza in cui fingersi qualcuno o qualcos’altro, un supereroe come Batman o Superman, oppure un’altra scelta diffusa, un fantasma, uno spirito che, come Satoshi, non è né morto né vivo.

La tradizione risale a centinaia, persino migliaia di anni fa, e non c’è giorno più azzeccato di Halloween in cui il creatore di Bitcoin avrebbe potuto rivelare il personaggio di Satoshi Nakamoto.

“Il mistero e il paradosso”

Chiunque abbia creato lo pseudonimo Satoshi Nakamoto faceva probabilmente parte della comunità cypherpunk, un gruppo eterogeneo unito dall’obiettivo comune di usare la crittografia per limitare la portata del Leviatano di Hobbes. Il termine “crittografia” è composto da due parole in greco antico, che combinate significano qualcosa come “scrittura nascosta” o “scrittura segreta.” Lo spirito dei primi cypherpunk è riassunto al meglio nientemeno che da Hal Finney nel suo famoso post di “addio” su Bitcointalk:

“Avanti veloce fino al 2008 e l’annuncio di Bitcoin. Ho notato che i veterani della crittografia (io avevo circa 55 anni) tendono a diventare cinici. Io ero più idealista; ho sempre amato la crittografia, il suo mistero e paradosso.”

Finney è stata la prima persona, oltre a Satoshi, a eseguire il software di Bitcoin; è stato anche il destinatario della prima transazione di Bitcoin. Il suo coinvolgimento nei primi giorni del progetto e l’esperienza nella programmazione hanno portato molti a credere che dietro a Satoshi si nascondesse proprio lui. Se Finney fosse stato coinvolto nella creazione di Bitcoin, forse per l’appassionato di “mistero e paradosso” chiamato “Hal” rivelare il progetto al mondo nel giorno di Halloween potrebbe aver avuto un ulteriore significato.

Le cose non sono come sembrano per quanto riguarda il lancio di Bitcoin

Per Satoshi Nakamoto, la creazione di una moneta elettronica decentralizzata esterna alla supervisione di qualsiasi governo è stata un’impresa guidata da motivi ideologici e intrisa di simbolismo e ritualità. La coinbase del blocco genesi contiene una citazione di un giornale inglese, The Times, che molti considerano un commento politico sui fallimenti del sistema finanziario contemporaneo:

“The Times 03/Jan/2009 Cancelliere sull'orlo del secondo piano di salvataggio per le banche”.

La citazione ha anche agito da watermark, un marchio temporale per certificare che il network di Bitcoin è stato avviato il 3 gennaio 2009. Questa data viene generalmente accettata come l’inizio della blockchain di Bitcoin. Eppure, potrebbe non essere vero. Pur dimostrando che non può essere stato creato prima, la citazione non garantisce che il network sia effettivamente nato nella data indicata. Il primo blocco (il blocco genesi, o blocco zero) è stato minato l’8 gennaio, cinque giorni più tardi. Probabilmente è questo il giorno di lancio del network di Bitcoin. Satoshi ha retrodatato il servizio di marcatura temporale definitivo per fare una dichiarazione politica.

FDR e la nascita di Satoshi Nakamoto

Il profilo di Satoshi sulla pagina della Foundation for Peer to Peer Alternatives, o P2P Foundation, riporta il suo compleanno come 5 aprile 1975. Alcuni hanno richiamato l’attenzione sul fatto che il 5 aprile 1933, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt ha firmato l’Executive Order 6102, vietando l’incetta d’oro. Questo decreto ha limitato la capacità di un individuo di possedere oro. Durante la Grande Depressione, la popolazione considerava l’oro come il bene rifugio definitivo in un periodo di forte incertezza. I recenti orrori dell’iperinflazione in Germania erano ancora freschi nella memoria pubblica. Fino ad allora, il dollaro statunitense era garantito dall’oro, e il governo aveva bisogno di più riserve del metallo prezioso per stampare nuovi dollari, quindi credeva che l’incetta d’oro stesse ostacolando la crescita economica.

Nonostante ciò, nello stesso anno, gli Stati Uniti furono costretti ad abbandonare il sistema aureo, L’ordine di Roosevelt venne eventualmente revocato dal presidente Gerald Ford, con un decreto entrato in vigore il 31 dicembre 1974. Come suggerisce qualcuno, questo spiega l’anno di nascita di Satoshi Nakamoto, il 1975, primo anno in cui gli americani hanno recuperato il diritto di accumulare oro.

Bitcoin continua a fare dolcetto o scherzetto al mondo

Satoshi ha fatto un ottimo lavoro nel creare un alter ego anonimo. Dodici anni più tardi, nessuno è riuscito a smascherare il suo travestimento di Halloween. In un mondo in cui la risposta a ogni mistero, la soluzione a ogni paradosso, sembra a pochi clic del mouse, creare un anonimato impenetrabile richiede ingegno e una meticolosa pianificazione. Satoshi è sempre stato attento a lasciare pochissimi indizi rintracciabili nei suoi scritti.

L’ultimo post di Satoshi su Bitcointalk risale al 12 dicembre 2010, mentre il penultimo, pubblicato il giorno precedente, commentava l’attenzione su Bitcoin ricevuta dall’associazione WikiLeaks:

“Sarebbe stato bello ricevere questa attenzione in qualsiasi altro contesto. WikiLeaks ha sollevato un vespaio e lo sciame è diretto verso di noi.”

Poco più tardi si ritirò dalla vita pubblica. Tuttavia, quando il mondo iniziò ad assediare un confuso Dorian Nakamoto, Satoshi, forse mosso dal rimorso per uno scherzo sfuggito di mano, ha pubblicato un messaggio sul sito della P2P Foundation:

“Non sono Dorian Nakamoto.”

Dolcetto o scherzetto è una delle tradizioni di Halloween in cui i bambini vanno di porta in porta chiedendo caramelle e minacciando dispetti se gli adulti non soddisfano la domanda. Mentre Bitcoin compie 12 anni, sembra che il mondo non abbia ancora deciso come affrontare questo marmocchio dispettoso.