Il boom delle società che gestiscono tesorerie in asset digitali (DAT), trainato dal successo dell'acquisto di Bitcoin da parte di Strategy, ha acceso i riflettori su criptovalute come Bitcoin (BTC), di Ether (ETH) e Solana (SOL). Tuttavia, secondo quanto segnalato lunedì da Standard Chartered nelle ultime settimane tale attenzione è diminuita a causa del crollo del valore patrimoniale netto di mercato (mNAV) di molte DAT, esponendo le aziende più piccole a rischi crescenti.
Nel mondo delle DAT, l'mNAV misura il rapporto tra il valore aziendale di una società e il valore delle sue partecipazioni in criptovalute. Un mNAV superiore a 1 consente a un'azienda di emettere nuove azioni e continuare ad accumulare asset digitali. Al di sotto di tale soglia, diventa molto più difficile, e meno prudente, espandere le partecipazioni.
Standard Chartered rileva che numerose DAT di alto profilo sono recentemente scese al di sotto di tale livello critico, compromettendo di fatto la loro capacità di continuare ad acquistare.
“Il recente crollo dei mNAV dei DAT determinerà probabilmente una differenziazione e un consolidamento del mercato”, sostiene la banca. “La differenziazione favorirà i più grandi del settore, i finanziatori più economici e quelli con rendimenti da staking”, strizzando l’occhio ai grandi operatori liquidi come Strategy (MSTR) e Bitmine (BMNR), nonché alle aziende in grado di raccogliere fondi attraverso debiti a basso costo.
La ricerca ha monitorato aziende quali Strategy, Bitmine, Metaplanet (MTPLF), Sharplink Gaming (SBET), Upexi (UPXI) e DeFi Development Corp (DFDV), evidenziando come le loro valutazioni si siano ridotte nelle ultime settimane.
Stando alla banca, la riduzione del mNAV è dovuta alla saturazione del mercato, alla crescente cautela degli investitori, a modelli di business non sostenibili e alla rapida espansione delle strategie di tesoreria in Ether e Solana.
“Riteniamo che la saturazione del mercato sia il principale fattore alla base della recente contrazione del mNAV”, spiegano gli analisti, sottolineando come il successo di Strategy nell’acquisizione di Bitcoin abbia già prodotto 89 emulatori.
Qualora gli mNAV rimanessero indeboliti, Standard Chartered prevede un consolidamento in tutto il settore, con i principali operatori che potrebbero acquisire i rivali più deboli. Ad esempio, Strategy potrebbe mantenere la sua aggressiva campagna di acquisto di Bitcoin acquisendo società di tesoreria che operano a discount, suggerisce la banca.
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Società con tesorerie in asset digitali affrontano rischi crescenti
Benché diverse società quotate in borsa abbiano inserito criptovalute nei propri bilanci, le tesorerie di asset digitali hanno assunto un approccio più radicale, ponendo tali partecipazioni al centro della propria strategia aziendale.
Oltre a Standard Chartered, Cointelegraph ha già segnalato i rischi di questo modello, sottolineando come alcune aziende abbiano abbandonato attività principali in difficoltà per reinventarsi come tesorerie di crypto, nel tentativo di cavalcare il boom dell'asset class.
Anche la società di venture capital Breed ha ribadito tali preoccupazioni. A giugno, la società ha avvertito che solo una manciata di società di tesoreria di Bitcoin riuscirà probabilmente a sfuggire alla “spirale della morte” innescata dal calo dei mNAV.
“In definitiva, solo poche aziende selezionate manterranno un premium MNAV duraturo. Lo guadagneranno grazie a una leadership forte, un'esecuzione disciplinata, un marketing accorto e strategie distintive che continuano a far crescere il valore di Bitcoin per azione indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato più ampio”, sostengono gli analisti di Breed.
Il New York Digital Investment Group (NYDIG) ha inoltre sottolineato il restringimento dei premium dei DAT, dal momento che il divario tra i prezzi delle azioni e le partecipazioni in criptovalute sottostanti continua a ridursi.
Tra i fattori alla base di questa compressione figurano “l'ansia degli investitori per l'imminente sblocco dell'offerta, il cambiamento degli obiettivi aziendali da parte dei team di gestione dei DAT, l'aumento tangibile dell'emissione di azioni, la presa di profitto da parte degli investitori e la limitata differenziazione tra le strategie di tesoreria”, sostiene Greg Cipolaro, responsabile globale della ricerca di NYDIG.
Altri operatori tracciano parallelismi più netti. Josip Rupena, amministratore delegato della società di crypto lending Milo, ha paragonato le strategie DAT ai titoli obbligazionari garantiti da crediti (CDO), i complessi prodotti finanziari che hanno contribuito a scatenare la crisi finanziaria del 2008:
“Vi è un aspetto in cui le persone assumono un prodotto piuttosto solido, ad esempio un mutuo ipotecario in passato o Bitcoin e altri asset digitali oggi, e iniziano a modificarlo, portandolo in una direzione in cui l'investitore non è sicuro dell'esposizione che sta assumendo.”