Nella sua imminente lotta contro la Securities and Exchange Commission, Ripple non avrà il sostegno di alcune lobby del settore crypto. Jerry Brito, executive director di Coin Center, ha chiarito martedì che la sua organizzazione non intende opporsi all'idea che XRP sia un titolo azionario.
Rispondendo ad una domanda sul lavoro svolto da Coin Center per tenere XRP fuori dal perimetro di competenza della SEC, Brito ha pubblicato due articoli in cui il think-thank sostiene che Bitcoin ed Ethereum non siano titoli, per poi far notare l'assenza di un tale position paper per Ripple:
"Ecco un post dove sosteniamo che BTC non sia un titolo: https://t.co/RA3Ka4Mu6m
Qui invece sosteniamo che Ethereum non lo sia: https://t.co/GTxWe4ppjQ
Un post simile per Ripple non c’è. Non abbiamo nulla da aggiungere al riguardo."
Here is a post where we argue Bitcoin is not a security:https://t.co/RA3Ka4Mu6m
— Jerry Brito (@jerrybrito) December 22, 2020
Here is a post where we argue Ethereum is not a security:https://t.co/GTxWe4ppjQ
You won't find a similar post for Ripple. We have nothing to say about it.
Coin Center è un gruppo di advocacy e di ricerca senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo di politiche pubbliche favorevoli alle crypto. L'organizzazione ha iniziato il suo lavoro di advocacy relativo a Bitcoin nel 2014.
Sono anni che Ripple è in conflitto con la SEC in merito al fatto che XRP sia o meno un titolo, e come tale rientri o meno nella sfera di competenza dell'autorità federale. Sebbene negli anni Ripple abbia cercato di separarsi da XRP, la società detiene oltre metà del supply totale dei token. Molti sostengono che XRP soddisfi l'Howey Test, una dottrina secondo cui sono da considerare titoli tutti gli investimenti in cui i profitti dipendono dal lavoro di terzi.
La causa intentata dalla SEC contro Ripple è stata resa pubblica dal CEO Brad Garlinghouse, che lunedì ne ha discusso apertamente su Twitter.
"Oggi la SEC ha deciso di attaccare le crypto. Il presidente Jay Clayton, con il suo ultimo atto, intende limitare l’innovazione statunitense in questo settore ai soli BTC ed ETH."
Today, the SEC voted to attack crypto. Chairman Jay Clayton - in his final act - is picking winners and trying to limit US innovation in the crypto industry to BTC and ETH. (1/3) https://t.co/r9bgT9Pcuu
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) December 22, 2020
Il prezzo di XRP è crollato da quando Garlinghouse ha deciso di rendere pubblica la causa: il prezzo della criptovaluta è scivolato è a quota 0,30$, registrando un calo percentuale in doppia cifra.
Secondo Garlinghouse, anche se la SEC decidesse che XRP è davvero un titolo, ciò non sarebbe la fine di Ripple o dello stesso XRP. Il mese scorso il dirigente ha svelato al Pomp Podcast che "più del 90% dei clienti RippleNet sono al di fuori degli Stati Uniti."
Tuttavia, una tale designazione richiederebbe che gli investitori statunitensi facessero domanda come broker-dealer presso la SEC per poter detenere XRP: ovviamente, ciò sarebbe un ostacolo notevole all'adozione dell’asset.