Gli airdrop sono tra le modalità preferite nell'ecosistema delle criptovalute, in quanto offrono ai progetti un modo per premiare gli early adopter e aumentare la distribuzione dei token.
L'ultimo progetto ad aver premiato la propria community è dYdX, un exchange di derivati decentralizzato non-custodial che opera su un Layer-2 della rete Ethereum (ETH).
I dati di CoinGecko mostrano che nel suo primo giorno di trading nei mercati, DYDX viene scambiato ad un prezzo di 13,02$ al momento della stesura, dopo aver raggiunto un massimo intragiornaliero a 14,24$.
Il numero di token ricevuti da ciascun utente è stato determinato dalla loro precedente attività di trading sulla piattaforma. Gli utenti di livello più basso, con un attività di almeno 1$, hanno ricevuto 310 token; quelli di livello più alto, con volumi di trading superiori a un milione di dollari, hanno ricevuto 9.529 token.
Al massimo giornaliero di 14,24$, l'airdrop valeva tra 4.414$ e i 135.692$. In media gli utenti hanno scambiato fra i 1.000$ e 10.000$ sulla piattaforma, ricevendo 1.163 DYDX dal valore di 16.561$.
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Il passaggio a soluzioni Layer-2
Il "drop" retroattivo del governance token di DYDX segna un grande passo avanti per il protocollo, mentre intraprende il suo percorso per diventare una piattaforma completamente decentralizzata e governata dalla comunità: ulteriore segnale di progresso di un numero sempre crescente di progetti che passano a soluzioni Layer-2 per operare con costi di transazione nettamente inferiori.
Molti progetti blockchain, come Polygon, stanno migrando verso varie soluzioni cross-chain e layer-two: in realtà, dYdX è stato uno dei primi exchange decentralizzati ad annunciare che sarebbe stato lanciato su StarkWare, una soluzione Layer-2 sviluppata in collaborazione con StarkEx.
Secondo i dati di dYdX, alla fine della prima epoca di mining erano presenti 32.700 detentori di DYDX: la piattaforma contava 13,8 miliardi di dollari di volume di scambi mensili e 141 milioni di dollari di capitale in staking.
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