In un articolo recentemente pubblicato sul portale d'informazione MarketWatch, Joseph Eugene Stiglitz, vincitore nel 2001 del Premio Nobel per l'Economia, ha fortemente criticato il progetto Libra di Facebook. L'uomo ha infatti spiegato:

"Tutte le valute si basano sulla fiducia, ma soltanto uno stolto si fiderebbe di Libra. [...] L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un altro strumento che consente di condurre attività illecite e successivamente riciclare i guadagni. Una nuova criptovaluta diverrebbe proprio questo."

Inoltre, poiché non permette agli investitori di maturare interessi, a suo parere depositare il proprio patrimonio il Libra non ha alcun senso. Per tale motivo, il reale modello di business della nuova iniziativa di Facebook è probabilmente legato al favoreggiamento di attività illecite:

"Gli individui impegnati in attività losche [...] sarebbero disposti a pagare un bel gruzzolo per fare in modo che i propri illeciti — corruzione, evasione fiscale, traffico di droga o terrorismo — passino inosservati. [...] Se fosse davvero questo il business model di Libra, i governi dovrebbero immediatamente interrompere lo sviluppo del progetto.

Alternativamente, in maniera simile a quanto fa già il social network Facebook, Libra potrebbe generare profitti raccogliendo e vendendo i dati dei propri utenti: questo desterebbe tuttavia timori legati alla privacy.

"Più e più volte", ha affermato Stiglitz ribadendo la propria diffidenza nel progetto, "i leader di Facebook hanno dovuto scegliere fra i soldi e il rispetto delle promesse. Hanno sempre scelto i soldi."