Oltre 2.600 leader e ricercatori del settore tech hanno firmato una lettera aperta per chiedere una pausa temporanea dello sviluppo delle intelligenze artificiali, per paura di "profondi rischi per la società e l'umanità."

Il CEO di Tesla Elon Musk, il co-founder di Apple Steve Wozniak, e molti altri CEO, CTO e ricercatori operanti nel campo delle AI hanno firmato la lettera, pubblicata in data 22 marzo dal think tank statunitense Future of Life Institute (FOLI).

I dirigenti hanno invitato le aziende operanti nel settore delle AI a "mettere immediatamente in pausa" il training di sistemi più potenti di GPT-4 per almeno sei mesi, per timore che "un'intelligenza comparabile a quella umana possa rappresentare profondi rischi per la società e l'umanità."

"L'intelligenza artificiale avanzata potrebbe rappresentare un cambiamento profondo nella storia della vita sulla Terra: dovrebbe essere pianificata e gestita con attenzione e risorse adeguate. Purtroppo, questo livello di pianificazione e gestione non sta avvenendo," scrive l'Istituto.

GPT-4 è l'ultima iterazione del chatbot basato su intelligenza artificiale di OpenAI, rilasciato il 14 marzo 2023. Questo bot è capace di superare i più rigorosi esami di scuola superiore e di legge degli Stati Uniti, e si ritiene essere dieci volte più avanzato della versione originale di ChatGPT.

Sta avvenendo una "corsa fuori controllo" fra le aziende di AI per sviluppare intelligenze artificiali sempre più avanzate, sostiene il FOLI. Ma "nessuno, nemmeno i loro creatori, è in grado di comprenderle, prevederle o controllarle."

Tra le principali preoccupazioni vi è quella che questi bot possano inondare i canali d'informazione, diffondendo "propaganda e falsità." Alcuni temono anche che le AI possano automatizzare molti posti di lavoro.

Secondo il FOLI, potrebbe persino trattarsi di una minaccia per la specie umana:

"Dovremmo sviluppare menti non umane che potrebbero un giorno superarci in numero e intelligenza? Rischiamo di rendere l'umanità obsoleta, potrebbero sostituirci: dovremmo rischiare di perdere il controllo della nostra stessa civiltà?

Tali decisioni non dovrebbero essere delegate a tech-leader non eletti."

L'istituto concorda anche con una recente dichiarazione del fondatore di OpenAI, Sam Altman, secondo cui bisognerebbe svolgere delle revisioni indipendenti prima di continuare a migliorare ulteriormente le AI. In un post del 24 febbraio, Altman ha sottolineato la necessità di prepararsi all'avvento di bot AGI (Artificial General Intelligence) e ASI (Artificial Super Intelligence).

Ma non tutti gli esperti di AI hanno firmato la petizione. Ben Goertzel, CEO di SingularityNET, sostiene che non è possibile per un modello LLM (Language Learning Model) diventare una AGI. Ad oggi, sono stati compiuti pochi sviluppi in questo campo.

Al contrario, a suo parere bisognerebbe rallentare lo sviluppo di armi biologiche e bombe atomiche:

"Nel complesso, la società umana starebbe meglio con GPT-5 che con GPT-4: meglio avere a disposizione modelli leggermente più intelligenti. Le AI ruberanno il lavoro agli umani? Alla fine, sarà una buona cosa. Le allucinazioni e la banalità diminuiranno, la gente imparerà a lavorare con questa nuova tecnologia."

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Mike Novogratz, CEO di Galaxy Digital, ha recentemente dichiarato di essere rimasto sorpreso da quanto i regolatori si stiano concentrando sulle criptovalute, ignorando quasi totalmente i progressi compiuti nel campo delle AI:

"Quando penso all'intelligenza artificiale, mi sconvolge il fatto che si parli tanto di regolamentazione delle criptovalute, ma non di regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Credo che il governo stia totalmente sbagliando le priorità."

Il FOLI ha concluso affermando che, se le aziende non fermeranno lo sviluppo di AI ancora più avanzate, i governi dovrebbero intervenire con una moratoria: "Questa pausa dovrebbe essere pubblica e verificabile, e coinvolgere tutti i player chiave. Se tale pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria."

Traduzione a cura di Alessio Marino